Già nell’antichità le ostriche venivano consumate in abbondante quantità sia crude, accompagnate da un po’ di limone, che cotte. I Romani addirittura trovarono il modo per creare degli allevamenti e lo storico romano Plinio così le descriveva:
“Le ostriche del Mar di Marmara sono già più grosse di quelle di Lucrino, più dolci di quelle della Bretagna, più gustose di quelle di Medoc, più piccanti di quelle di Efeso, più piene di quelle spagnole… più bianche di quelle del Circeo; di quest’ultime è assodato che non ve ne sono di più dolci o più tenere”.
I popoli antichi ne esaltavano sia il gusto che le proprietà curative pur non descrivendo nei dettagli le proprietà benefiche di questi frutti di mare. Abbiamo tuttavia testimonianze sulle qualità energizzanti e afrodisiache dopo un buon pasto a base di ostriche. Michele Savonarola attribuiva il loro potere seducente e sensuale probabilmente a causa della ventosità del loro guscio e la forma che avevano (simile agli organi genitali), tanto che mise in guardia contro gli istinti lussuriosi scatenati da questi molluschi.
Lo stesso Casanova, si legge nei suoi diari, era un grande consumatore di ostriche e, nei suoi incontri amorosi, rappresentavano un cibo da seduzione. Scrive, infatti, “per puro caso, un’ostrica che stavo per mettere in bocca ad Emilia sdrucciolò fuori dal guscio e le cadde sul seno. La ragazza fece il gesto di raccoglierla con le dita, ma io glielo impedii, reclamando il diritto di sbottonarle il corpetto per raccoglierla con le labbra nel fondo in cui era caduta…“.
Solo ai giorni nostri si è riusciti a capire il motivo di così tanto fervore quando si mangiano le ostriche. Le ostriche contengono un’ alta percentuale di zinco il quale aumenta, in maniera sensibile, la funzionalità degli ormoni e del testosterone, a favore quindi di performance sessuali più gratificanti ma anche di una migliore fertilità sia per l’uomo che per la donna. Lo zinco, infatti, ha un ruolo fondamentale nella produzione di spermatozoi e testosterone nell’uomo e nell’ovulazione nella donna.
Questo non significa certo che bisogna consumare ostriche ad ogni pasto! E’ sufficiente assicurarsi l’apporto raccomandato nella dieta (10 mg al giorno per gli uomini e 7 mg per le donne) per mantenere il proprio apparato riproduttivo in buona salute. Inoltre, ricordiamo che un eccesso di zinco ha effetti dannosi sull’organismo (come accade per tutti i minerali). Un alto dosaggio di zinco, infatti, può causare febbre, nausea, vomito, dissenteria, arteriosclerosi precoce, difficoltà di coordinamento muscolare, alterazioni nell’assorbimento di calcio e magnesio e nel metabolismo di ferro e rame.