Non ce l’ha fatta la piccola Elena. Ieri sera è deceduta ed i suoi genitori hanno concesso l’espianto degli organi. Per chi non avesse seguito il caso la bimba di soli 22 mesi era stata lasciata in auto per 5 ore dal padre che era andato al lavoro. Una “dimenticanza”, lo stress quotidiano con la convinzione di aver lasciato la figlia all’asilo. Difficile esprimere un giudizio equilibrato e visto che non spetta a me preferisco astenermi. Le condizioni della bambina, quando l’uomo l’ha trovata in macchina, sono apparse subito gravi. In coma spontaneo, è stata sottoposta anche ad un intervento chirurgico, per la riduzione di un vasto edema cerebrale, che purtroppo non è servito. Ieri alle ore 17,00 la morte cerebrale e poi le 6 lunghissime ore d’attesa, quelle di prassi di osservazione da parte di un medico legale, un neurologo ed un anestesista rianimatore, prima di dichiarare ufficialmente il decesso e permettere l’espianto degli organi.
Un’esperienza profondamente drammatica che ha restituito la vita ad altri bambini: il suo cuore ha salvato un coetaneo di Bergamo, il fegato è stato destinato ad un piccolo paziente di Torino che ha solo 9 mesi e a cui rimanevano solo poche ore di vita. I reni infine sono andati a due bimbi ricoverati a Roma presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Non è stato facile, però, neppure per i medici più abituati:
“In 23 anni di trapiantologia non ho mai visto una bambina così piccola, è stata molto dura anche per noi”
ha spiegato la Dottoressa Francesca De Pace, coordinatrice delle attività di trapianto dell’ospedale materno-infantile Salesi di Ancona, dove la piccola era stata ricoverata il 18 maggio scorso. Elena, una bimba tranquilla dunque, che non ha neppure disturbato il papà lungo il tragitto fino all’ufficio. Forse, se l’avesse fatto, cosa normale alla sua età, ora sarebbe ancora viva. L’uomo, di prassi è stato indagato per omicidio colposo. La mamma della bimba, incinta all’8 mese di gravidanza, lo ha descritto come un padre attento e premuroso. Il che rende il tutto ancora più incomprensibile ed illogico: ma fino a che punto si riesce a sopportare il dolore per una morte così tanto assurda? Non so rispondermi.
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[Fonte: TGcom]