Adenoma ipofisario
È un tumore di natura benigna dell’ipofisi, una piccola ghiandola endocrina situata alla base del cranio. Nonostante le sue dimensioni irrilevanti (è grande come un pisello) l’ipofisi ha un ruolo importantissimo poiché è collegato direttamente con una parte del cervello chiamata ipotalamo e garantisce il legame tra le attività del cervello e quelle del sistema endocrino per la produzione di ormoni. Vediamo quali sono le cause dell’adenoma ipofisario, i sintomi, la diagnosi, la prognosi e la cura.
CAUSE: è ancora oggi motivo di discussione se l’adenoma o meglio gli adenomi ipofisari rappresentino una lesione primitiva dell’ipofisi o siano originati da una disfunzione che determina iperplasia seguita da trasformazione adenomatosa. Gli adenomi ipofisari vengono distinti in base alle dimensioni (microadenomi di diametro inferiore a 10 mm e macroadenomi di diametro uguale o superiore a 10 mm) e in base al tipo di ormone prodotto: adenomi che producono prolattina; adenomi che producono ormone della crescita, adenomi che non producono alcun ormone. Infine, i più rari producono corticotropina o ACTH, tireotropina o TSH e gonadotropine.
SINTOMI: I tumori dell’ipofisi possono dare origine a sintomi comuni causati dalla presenza di una massa nel cranio che occupa spazio e a sintomi specifici causati dalla eccessiva produzione di un particolare ormone ipofisario. Tra i sintomi comuni, che si manifestano più frequentemente nei macroadenomi, si riscontrano mal di testa e alterazioni oculari per compressione delle vie ottiche, con riduzione del campo visivo. Solo in presenza di adenomi di grandissime dimensioni possono comparire vomito, bulimia, sonnolenza, disorientamento e diabete insipido. Uno degli ormoni più spesso prodotti dai tumori ipofisari è la prolattina: gli alti livelli tipici del prolattinoma provocano il blocco del ciclo mestruale in donne che non hanno ancora raggiunto la menopausa e possono anche causare una produzione anomala di latte dal seno (galattorrea). L’adenoma ipofisario nell’uomo (prolattinoma) si può manifestare con sintomi quali impotenza e perdita di interesse per la sfera sessuale.
DIAGNOSI: la diagnosi del adenoma ipofisario non è sempre facile. In genere il primo passo è rappresentato da una visita medica accurata. Se in base ai risultati della visita resta il ospetto di tumore dell’ipofisi, vengono valutati i livelli ormonali con un semplice prelievo di sangue e con un esame delle urine. Quando si sospetta che il tumore abbia ridotto la funzione della parte sana dell’ipofisi, si valutano sia i livelli degli ormoni ipofisari sia di quelli prodotti dalla ghiandola bersaglio. Infine, per confermare la diagnosi, sono indicati esami di tipo neuro-radiologico come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) che permettono di identificare lesioni anche di piccole dimensioni (meno di 2 mm di diametro).
CURA: il trattamento degli adenomi ipofisari può essere chirurgico, radioterapico e medico, ma in genere la chirurgia resta la cura d’elezione. Nel caso dei prolattinomi, invece, è preferibile la terapia farmacologica.
PROGNOSI: il successo terapeutico, cioè l’asportazione completa dell’adenoma, mantenendo intatta la normale funzione dell’ipofisi si raggiunge nel 70-90% dei casi di macroadenoma e nel 25-40% dei casi di microadenoma.
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