Il dibattito tra medicina tradizionale e medicina complementare continua a infiammare i salotti di mezzo mondo: le cure alternative possono davvero affiancare in maniera efficace la scienza e portare benefici in alcuni malati? No, almeno secondo quanto riferito da due ricercatori italiani, Maurizio Pandolfi e Giulia Carreras, protagonisti di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Internal Medicine.
Netta la posizione dei due scienziati che bocciano in toto la medicina complementare considerandola priva di efficacia e fuorviante, perché si basa su calcoli sbagliati e prove cliniche non valide. Ecco le dichiarazioni dei due studiosi:
Il problema delle medicine complementari non sta nel modo con cui sono messe alla prova, dato che questi studi clinici sono spesso ben condotti, ma nell’elaborazione statistica dei risultati. Infatti, la statistica comunemente usata nella moderna clinica non è adatta a valutare ipotesi di efficacia come quelle delle medicine complementari, che si discostano da principi scientifici riconosciuti: ad esempio l’omeopatia infrange le leggi della chimica e l’agopuntura presuppone un’improbabile energia vitale
Messa al bando, dunque, l’utilizzatissima tecnica dell’agopuntura che punta alla guarigione del paziente attraverso canali non convenzionali. Lo studio dei due scienziati, che di fatto boccia tutta quella branchia di cure alternative alle quali molto spesso le persone si affidano, viene commentato anche dal direttore scientifico del Policlinico di Milano e redattore capo dell’European Journal of Internal Medicine, Pier Mannuccio Mannucci, che sposa in pieno la teoria di Maurizio Pandolfi e Giulia Carreras spiegando i motivi per cui le cure alternative non possono essere considerate valide:
La ricerca stabilisce che chi pensa di avvalorare le medicine complementari con i metodi della scienza in realtà sta commettendo un grave errore […] C’è poi un rischio da non sottovalutare: quello di distogliere fondi e risorse alla medicina seria e ufficiale, l’unica che sia stata scientificamente validata e che abbia una efficacia dimostrata con i dati
E in tutto questo marasma di interventi non può non intervenire l’AIOT– Associazione Medica Italiana di Omotossicologia – che prende posizione attraverso la testimonianza del Prof. Paolo Roberti di Sarsina, Medico, Docente ed esperto di fama internazionale nell’ambito delle Medicine Non Convenzionali. L’associazione chiede chiarezza e la possibilità di un confronto diretto che, una volta per tutte, possa chiarire e spazzare via i pregiudizi che da troppo tempo ormai ci sono sulla medicina non convenzionale.
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