La macchina legislativa che porterà alla messa in atto della fecondazione eterologa in Italia è attiva. Il Ministero e gli esperti stanno finendo di mettere giù le regole da seguire proprio in questi giorni. Tra di esse, quella che scatenerà maggiore polemica sarà sicuramente il limite di età posto a 35 anni per le donne ed a 45 per gli uomini.
E’ comprensibile e giusto il bisogno di regolamentare la gestione dell’accesso alla fecondazione eterologa, ma viene da chiedersi se tali limiti non siano stati scelti stimando per difetto i bisogni delle persone rapportati con la loro fisiologia. E’ palese che la preoccupazione degli esperti sia rivolta alla nascita di bambini sani e senza problemi, ma può essere considerato un giusto limite di età quello scelto? La genetica non ci da scampo? E’ vero, con il crescere dell’età dei genitori la possibilità di sviluppare delle anomalie genetiche sale, ma è una scelta saggia quella del limite dei 35 anni per le donne?
Le norme messe a punto dal Comitato nominato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin non riguardano solo l’età massima dei genitori che possono far richiesta di fecondazione eterologa, ma puntano a regolare l’intero processo sotto diversi aspetti. Ecco quindi che ad ogni genitore biologico verrà posto un limite di 10 figli e richiesto di richiedere l’anonimato e come già anticipato non vi sarà nessun catalogo sul quale scegliere. Tutto questo viene fatto per evitare una sorta di compravendita del materiale genetico. E se tutto andrà bene, il documento stilato dagli esperti potrebbe diventare un decreto legge ancor prima della chiusura estiva del Parlamento.
Test sull’epatite e sull’Hiv saranno condotti in automatico, mentre quelli di tipo genetico dovranno essere autorizzati e verranno eseguiti sono in caso della presenza di una malattia genetica alla nascita del bambino, il quale potrà conoscere il proprio genitore biologico. Questi esami, va sottolineato, verranno rifondati dal sistema sanitario nazionale.
Aggiornamento: il limite di età è posto per i donatori, così come stato poi successivamente spiegato dal Ministero.
Photo Credit | Thinkstock