Cambiano ancora le regole riguardanti i ticket: con il nuovo patto per i cittadini, questi e le esenzioni andranno in base al reddito per tentare di risanare le casse del Sistema Sanitario Nazionale e contemporaneamente assicurare a tutti delle prestazioni adeguate.
Lo strumento presentato dal Patto per la Salute 2014-2016 punta alla riorganizzazione dell’intero sistema e contestualmente all’erogazione di un servizio più completo e privo di pecche per il cittadino. E’ impossibile al momento prevedere se questo tipo di approccio avrà successo. Quello che è certo è che per la Sanità, nel triennio 2014-2016 i fondi sono pari a 337 miliardi e ciò che dovesse mancare, eventualmente, dovrà essere frutto di tagli e misure specifiche.
Tra i cambiamenti primari, come vi abbiamo accennato, vi è una differente gestione delle esenzioni. Esse saranno determinate dalla dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che il ticket, altro non è che una partecipazione alle spese sanitarie da cui attualmente vengono escluse, attraverso l’esenzione alcune categorie di cittadini (a basso reddito, anziani, bambini, disoccupati, portatori di handicap e altre patologie).
A nuove fasce di reddito, stabilite appositamente dal Ministero della Salute, corrisponderanno diverse modalità di compartecipazione alle spese sanitarie per i farmaci e le altre cure, visite specialistiche ed indagini diagnostiche comprese. In più sarà valutato anche il reddito complessivo della famiglia e non solo del singolo cittadino.. Ecco le fasce attualmente stabilite dal Ministero:
- R1 da zero a 36.151,98 euro
- R2 da 36.151,99 fino a 70mila euro
- R3 da 70.001 euro fino a 100mila euro
- R4 oltre i 100 mila euro.
Ciò significa che vi saranno diversi ticket da pagare a seconda del reddito (R1 ad esempio potrebbe mantenere l’esenzione totale, R2, una minima compartecipazione simile all’attuale e che sarà più alta per chi è in fascia R3, mentre agli R4 corrisponderebbe il il pagamento totale della prestazione senza alcun ticket/compartecipazione).
Tali fasce saranno indicate direttamente dal terminale del medico attraverso un database ministeriale e non modificabili.
Rimangono attualmente inalterate le esenzioni per i bambini al di sotto dei 6 anni e gli anziani sopra i 65, che posseggono un reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro. Ed ancora per i disoccupati e gli anziani con più di 60 anni con pensione minima.
Non sarà facile affrontare i cambiamenti, né per la popolazione né per gli operatori che lavorano nelle strutture sanitarie, dato che le stesse dovranno apportare dei cambi strutturali importanti ed i periodi di assestamento risultano difficili da gestire. Bisognerà purtroppo aspettarsi un po’ di confusione. Lo scopo di tali cambiamenti è quello di favorire l’assistenza territoriale tentando comunque di far quadrare i conti delle diverse sanità regionali.
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