Il contagio da HIV subisce un accelerazione a causa della sifilide. Ce lo spiega lo studio condotto dal Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Dermovenereologico S. Gallicano di Roma durato ben 25 anni.
Non solo questa malattia venerea di per sé è una delle più pericolose, ma la sifilide ha anche la capacità di mettere a rischio in modo più netto gli uomini nei confronti del virus dell’HIV. Gli scienziati hanno preso in considerazione un campione molto esteso di maschi nella città di Roma per giungere alle conclusioni pubblicate sulla rivista di settore Eurosurveillance.
Lo studio ha posto come suo obiettivo la valutazione del rischio d’infezione da HIV su un campione di 1825 maschi lungo un periodo di follow up della durata di 25 anni. In particolare i ricercatori hanno studiato cosa avveniva tra gli uomini che facevano sesso con gli altri uomini dal 1985 al 2009. Prima di tutto è emerso che il picco dei contagi è avvenuto tra il 2001 ed il 2009 dall’inizio del periodo di analisi. Ad essere colpiti in particolare le fasce di età più giovani e tutte l e persone che nel corso degli anni di osservazione hanno contratto la sifilide. In numeri si parla di un aumento del rischio di contagio di oltre 7 volte.
E’ davanti a questi dati che necessario sostenere con sempre più forza come il sesso sicuro e la sua messa in atto siano basilari per evitare infezioni di tale gravità. Tutte le malattie sessualmente trasmissibili funzionano come una sorta di acceleratore nei confronti della sieropositività. Ed per evitare di contarle che bisognerebbe sempre utilizzare il preservativo. Eseguendo della prevenzione generale nei confronti delle malattie veneree automaticamente si limitano i contagi da HIV.
Pur essendo questa corelazione un fatto noto, grazie all’Istituto Superiore della Sanità e all’Istituto San Gallicano di Roma si è potuto verificare in quale misura la sifilide incidesse sulla salute dei romani in questo particolare frangente.
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