Come capire se un nodulo al seno è benigno o maligno? Quel che è certo è che con l’autopalpazione possiamo sentire la sua presenza ma pur capendone la forma non possiamo comprendere effettivamente la sua tipologia.
A meno che forse non si sia dei senologi. Detto questo, alla palpazione si può comprende qualcosa da come il nodulo al seno dolorante o meno, viene sentito al tatto: se appare liscio e mobile, ci sono buone possibilità si tratti di una ciste o di un nodulo al seno benigno causato dalla menopausa. Se i suoi bordi sono frastagliati e non vi è mobilità, ci si deve preparare a metabolizzare il fatto che si possa trattare di un carcinoma mammario.
Ad ogni modo tutte le malattie al seno devono essere prese con la dovuta serietà. Che si tratti di un tumore della mammella, un nodulo al capezzolo, o un fibroadenoma, se si nota qualcosa di strano, è necessario rivolgersi immediatamente ad un senologo che attraverso una visita specialistica possa eseguire una prima analisi in grado di far procedere verso un’eventuale diagnosi precoce. Essa è, con le giuste cure, sinonimo di guarigione.
Anche se la diagnosi è “buona”, ovvero si tratta di un fibroadenoma o di una cisti, è importante comprendere che vi è una differenza sostanziale tra i due. Il primo è un nodulo di origine ormonale che non provoca dolore nemmeno al tatto ma che cresce molto rapidamente e per questo deve essere asportato e tenuto sotto controllo perché può ricrescere, mentre la ciste è dolente e deve essere studiata perché vi è necessità di analizzare il liquido al suo interno.
Se praticando l’autopalpazione sentite qualcosa che non va, lo ripetiamo: consultate un senologo. Il semplice dolore al seno, senza alcuna manifestazione, può essere il classico fastidio legato al ciclo mestruale. La presenza di una formazione, qualsiasi essa sia, non può essere ignorata.
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