E’ in corso negli Stati Uniti una epidemia di paralisi infantile di origine virale. E’ stimato che dal 2014 abbia colpito almeno 100 persone. Alla base di questa patologia è stato riscontrato il virus EV-D68.
Questo agente patogeno è stato isolato fin dagli anni 60 e per decenni era rimasto sotto controllo, senza destare preoccupazione o contagi “pericolosi”. Nella sua struttura e funzionamento tale virus è molto simile sia a quello del raffreddore che a quello della poliomielite. Lo scorso anno, quasi improvvisamente, così come illustra uno studio pubblicato sulla rivista di settore “The Lancet”, si è scatenata dallo stesso una epidemia di paralisi infantile che ha coinvolto circa 100 bambini di varia età. Ad occuparsi di questo caso di EV-D68 un gruppo di ricercatori scientifici dello Stato del Colorado.
Il campione preso in analisi dal gruppo di esperti è composto da dodici bambini colpiti da paralisi infantile in seguito a patologie respiratorie. In tutti i bambini uno o più arti hanno perso completamente la mobilità, colpiti da paralisi flaccida acuta. E’ stato proprio cercando una correlazione tra l’infezione respiratoria registrata inizialmente e la paralisi che si è scoperto che almeno 8 pazienti su 10 presentavano un enterovirus nel proprio organismo e che in 5 si trattava nello specifico di EV-D68.
Gli scienziati sono attualmente al lavoro per comprendere se si tratti o meno di una coincidenza. Per quanto infatti i ricercatori siano convinti che questo virus possa essere tra i responsabili del sopravvenire della paralisi infantile nei bambini, va detto che nello studio sopra riportato l’agente patogeno non è stato rilevato all’interno del liquido cerebrospinale. Nei prossimi mesi il lavoro di ricerca, per tale motivo, si concentrerà proprio nel comprendere se l’agente patogeno in questione possa creare tali problematiche per l’organismo anche se semplicemente presente nel sangue. Non dobbiamo dimenticare che maggiore sarà la conoscenza dello stesso a livello medico, più facile sarà mettere a punto una cura. In merito ad un’eventuale prevenzione, come sottolineato dal prof. Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, N.d.R), è necessario prestare poi particolare cura all’igiene delle mani ed alla completezza della protezione proveniente dalle vaccinazioni: un assunto valido per qualsiasi virus o batterio.
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EnteroVirus D68, cos’è, sintomi e cure nei bambini
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