Si chiama “Sunc 1” e con ogni probabilità è il gene responsabile di una delle malattie più terribili degli ultimi anni: la Sclerosi Laterale Amiotrofica, tristemente famosa con il nome di Sla. E’ soprannominata la “malattia dei calciatori” in quanto essa si presenta spesso negli sportivi (anche in giocatori di baseball e altri sport) con una probabilità 20 volte superiore al normale.
Inizialmente si è pensato subito al doping, ma quest’ipotesi è stata scartata in quanto la malattia capitava anche a persone che non facevano dello sport. Poi essa è stata associata ad alcuni tipi di traumi legati al gioco, ed anche ad alcuni prodotti chimici utilizzati per l’erba del campo. Tutti fattori rimasti nel dubbio, fino alla scoperta resa nota ieri, effettuata al Centro di Neurologia Universitaria delle Molinette di Torino diretta dal professor Roberto Mutani.
Il team di scienziati, composto da ricercatori italiani, americani, inglesi e tedeschi ha individuato sette geni che regolano lo sviluppo della Sla di tipo sporadico, la quale rappresenta la quasi totalità dei casi mondiali, di cui uno in particolare, il Sunc 1 appunto, ritenuto il principale. La ricerca, pubblicata sulla rivista Human Molecolar Genetics, è stata effettuata su 2161 pazienti volontari, e sarà la base per individuare una nuova terapia per guarire una malattia che per ora è considerata incurabile.
Una malattia che ad oggi non è più così tanto rara. Si calcola infatti che ogni giorno siano tre le persone che in Italia contraggono la malattia, una condizione neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, i responsabili del movimento muscolare volontario. In totale nel nostro Paese si stimano in 3.600 gli ammalati di questa condizione, la quale numericamente potrebbe ancora rientrare tra le malattie rare, ma in pratica diventa sempre più preoccupante, e sta a cuore di sempre più persone. Le basi per una terapia sono state poste, e la speranza sarà l’ultima a morire.
Fonte: [Repubblica]