Il miele non è solo un ottimo alimento caratterizzato dalla capacità di apportare innumerevoli benefici alla nostra salute ma un ottimo medicinale naturale che ci può aiutare a “riparare” il DNA, riducendo tra le altre cose il rischio di sviluppare numerose patologie.
Tra di essere vi sono i tumori, le malattie degenerative ma anche quelle della tiroide. E’ la nutrizionista Renata Alleva, grazie ad uno studio dedicato a sottolineare quanto il miele non possa essere considerato un cibo qualunque. Esso è stato condotto basandosi sulla nutraceutica, la disciplina che analizza gli alimenti verificandone le proprietà curative come se fossero dei classici farmaci. L’arma segreta del miele è rappresentata dai flavonoidi. Il loro potente comportamento antiossidante agisce direttamente sul nostro DNA, aiutando nella riparazione dei danni causati da pesticidi e sostanze chimiche simili.
Tra i maggiori “colpevoli” di tali modifiche vi sono il clorpirifos ed in particolare il glifosato, che proprio negli ultimi giorni si è trovato ad essere protagonista di un dibattito acceso sulla sua sicurezza. Entrambe queste sostanze, secondo alcuni studi, ed i residui che contaminano l’ambiente possono essere in grado di modificare i nostri geni e rappresentare un importante fattore di rischio. La ricercatrice ha focalizzato i suoi sforzi sul trovare il modo di donare al nostro acido desossiribonucleico la capacità di “autoripararsi” bloccando i radicali liberi. I vari passaggi della sperimentazione hanno mostrato prima di tutto che il miele più ricco di flavonoidi è quello di bosco e che effettivamente questo sia in grado, nonostante un’esposizione prolungata delle persone ai pesticidi di combattere gli stessi proteggendone il DNA. Racconta:
Per dieci giorni, in tre diversi periodi dell’anno, con esposizione rispettivamente bassa, media e alta alle sostanze chimiche abbiamo chiesto a un gruppo di volontari di seguire una dieta controllata e di mangiare ogni giorno 50 grammi di miele. I risultati hanno confermato i dati di laboratorio: i flavonoidi del miele contrastano la formazione di radicali liberi dell’ossigeno, e migliorano la velocità di riparazione del DNA.
E non bisogna avere paura che il miele sia contaminato: a contatto con fiori inquinati da prodotti chimici, le api muoiono senza riuscir a produrlo.
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