Nuovi dati sull’efficacia del vedolizumab nel trattamento della colite ulcerosa e del morbo di Crohn in forma moderata e grave sono stati presentati nel corso dell’ultimo Congresso Internazionale dell’European Crohn’s and Colitis Organisation.
Quello che si punta a raggiungere, sia nel caso di colite ulcerosa che di morbo di Crohn è una remissione dei sintomi della patologia che duri il più a lungo possibile, in modo tale da rendere le condizioni di vita dei pazienti il più sostenibili possibile. E’ per questo che si è deciso di valutare il farmaco in quanto ad efficacia sul lungo termine. Secondo la casa farmaceutica che lo produce ed il suo studio GEMINI, esso manterrebbe la sua validità fino a due anni dall’inizio del trattamento.
L’effetto più interessante del vedolizumab? E’ riscontrabile nella capacità che lo stesso ha di portare in caso di colite ulcerosa alla guarigione mucosale nel 74% dei casi e ad un miglioramento sensibile (accertabile per via endoscopica, N.d.R.) della casistica di Crohn in almeno il 91% dei casi. Esso si tradurrebbe, secondo i dati raccolti, in un calo di probabilità delle riacutizzazioni di entrambe le patologie. Il vedolizumab, va sottolineato, è un anticorpo monoclonale umanizzato anti-integrina alfa4beta7 con azione selettiva sul traffico linfocitario intestinale: il farmaco è stato approvato dall’EMA, l’Agenzia europea del Farmaco, nel maggio 2014 sotto il nome di Entyvio.
Colite Ulcerosa
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria con una particolare incidenza nelle persone di età compresa tra i 20 e di 30 anni Essa colpisce il colon retto ed i suoi sintomi più comuni sono il dolore addominale e della diarrea contaminata con il sangue. Al momento non sono note le cause della sua comparsa ma i ricercatori pensano, in base ai dati raccolti, che essa sua condizionata da un mix di fattori di rischio ambientali e genetici.
Morbo di Crohn
Il morbo di Crohn è una patologia del tratto intestinale di tipo infiammatorio che colpisce con maggiore frequenza i giovani. Essa può interessare qualsiasi parte del tratto digestivo. Tra i suoi sintomi si riscontrano dolore addominale, febbre, alterazioni dell’alvo e la perdita di peso. Anche per ciò che riguarda questa malattia gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare la causa scatenante. Fattori di rischio di diverso tipo e la loro interazione con il sistema immunitario vengono considerati alla base dello sviluppo di questo disturbo.
Photo Credits | wavebreakmedia / Shutterstock.com