Virus Zika: è possibile un contagio tra famigliari o tra malato e caregiver? E’ questa la domanda che i maggiori esperti statunitensi si stanno ponendo in queste ore dopo un contagio definito “insolito” avvenuto in Utah nei giorni scorsi.
Un paziente anziano è infatti deceduto dopo aver contratto il virus nel corso di un viaggio all’estero. Le sue condizioni di salute e l’età avanzata hanno giocato un ruolo chiave nel raggiungimento di questa prognosi infausta. Ma non è il decesso ciò che sta facendo pensare gli scienziati che si occupano di studiare la malattia, quanto il fatto che abbia contagiato un famigliare che non ha mai lasciato gli Stati Uniti, che si era preso cura di lui e che non aveva avuto ovviamente rapporti sessuali con lo stesso.
Si tratterebbe del primo caso di questo tipo e sta portando le autorità sanitarie americane a pensare che vi possa essere ancora una via di contagio tra persone che non riguardi il vettore classico, ovvero la zanzara, ed i rapporti sessuali. Al momento si stanno ancora valutando diverse ipotesi in mancanza di dati certi. Quella più accreditata è che l’infezione possa essersi trasmessa proprio a causa dello stretto contatto della persona con il paziente deceduto.
Per eliminare la possibilità del contagio diretto tra i due, gli esperti hanno raccolto campioni di zanzare vicine all’abitazione dei coinvolti per testarle. Spiega Gary Edwards, ufficiale sanitario del Salt Lake City County Health Department che si sta occupando del caso in loco:
Il secondo soggetto non ha nessuno dei fattori di rischio noti finora. Non ha viaggiato nei Paesi colpiti, non ha avuto rapporti sessuali con persone infette. E in Utah non è presente nemmeno la specie di zanzara primo vettore del virus Zika. Al momento non sappiamo se il contatto fra il nuovo caso e il paziente morto abbia giocato un ruolo nella trasmissione della malattia.
Non resta che attendere i risultati delle analisi in corso per comprenderne di più.
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