La pandemia di Coronavirus che ha colpito il globo in questi mesi, per i dati che si hanno a disposizione in questo momento, non sembra essere destinata a sparire con l’estate: è prevedibile che in autunno possa esservi una seconda ondata.
Coronavirus difficilmente sparirà in estate
La speranza di tutti è quella che il virus del Sars-Cov2 non torni con i mesi freddi a subire una recrudescenza, ma come ha recentemente commentato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus:
Questo virus resterà con noi molto tempo. Le prime evidenze che abbiamo indicano che la maggior pare della popolazione del mondo rimane suscettibile. Ciò significa che le epidemie possono facilmente riaccendersi.
Ragione per la quale il mondo deve farsi trovare preparato nell’eventualità che il nuovo coronavirus ritorni con più veemenza nei mesi autunnali. Sono diverse le posizioni dei maggiori virologi mondiali sul tema, ma quasi tutte concordano che in autunno l’attenzione dovrà essere alta. Per quanto il Covid-19 abbia molto in comune con il virus della Sars non si può dare scientificamente per scontato che come accadde per quest’ultimo anch’esso sparirà con l’arrivo dell’estate.
Non solo per via delle differenze genetiche tra i due, ma anche tenuto conto della diffusione dell’agente patogeno: nel 2002-2003 l’epidemia venne contenuta in piccole aree, per lo più legate a focolai ospedalieri. Per ciò che concerne il nuovo coronavirus è in atto una pandemia che sta facendo contare centinaia di migliaia di morti.
Seconda ondata probabile secondo esperti
Molti scienziati, a partire da Anthony Fauci negli Stati Uniti fino ad arrivare a Claudio Mastroianni, professore ordinario di malattie infettive alla Sapienza di Roma e direttore delle malattie infettive del Policlinico Umberto I, pensano però che l’esperienza shock vissuta in questi ultimi mesi possa aver preparato i sistemi sanitari e i loro operatori alla gestione di una eventuale nuova ondata.
Uno dei maggiori problemi con i quali bisogna fare i conti è che del Covid-19 alla fine non si sa ancora molto. Non è possibile fare il paragone con altri virus del passato e ad oggi non è nemmeno possibile contare su modello matematico di previsione certo. L’inizio a breve della fase 2 in Italia potrà iniziare a dare un’idea di quello che si potrebbe incontrare in autunno: la riapertura infatti potrebbe portare a una risalita della curva dei contagi, anticipando quella che viene definita la “seconda ondata”.
Uno degli strumenti da applicare secondo gli esperti è quello di una forte campagna di vaccinazione antinfluenzale: in questo modo si potrebbe evitare la sovrapposizione delle due patologie e allo stesso tempo un’identificazione più celere di eventuali casi di coronavirus. Fino alla creazione di un vaccino dedicato deve essere infatti dato per scontato che il virus continuerà a circolare.