La bronchiolite o virus respiratorio sinciziale sta per tornare nella sua stagione epidemica. Perché il farmaco salvavita per curare neonati e bambini piccoli non è disponibile per tutte le Regioni?
Anticorpo monoclonale contro la bronchiolite
Una domanda che si sono posti in molti. Soprattutto quando il Ministero della Salute ha avvertito che il Nirsevimab, un farmaco capace di ridurre il ricovero nel 90% dei casi, potrà essere distribuito gratuitamente solo nelle Regioni con i conti in regola.
Questo mette Molise, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia nelle condizioni di dover affrontare una spesa quasi insostenibile. La grande reazione avuta sui social e in generale da parte della popolazione e delle famiglie dei pazienti ha portato il Ministero a una mezza retromarcia. Hanno infatti fatto sapere di valutare l’inserimento del farmaco all’interno di quelli gratuiti a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
Abbiamo voluto spiegare la situazione prima di procedere ulteriormente per quel che concerne questo farmaco contro la bronchiolite: E di ciò che comporta per i più piccoli. In un paese dove i tagli alla sanità sono sempre in prima linea quando si tenta di fare cassa per coprire altre spese, una decisione del genere è ancora più inopportuna.
Come si può pensare di privare di un farmaco letteralmente salvavita neonati e bambini? Soprattutto quando ci si taccia di difendere la vita. Come è possibile trovare coperture e modo di consentire ai provita di opporsi a un diritto assicurato dalla legge come quello all’aborto se poi non si fa abbastanza per salvaguardare le vite già nate.?
Una malattia con conseguenze importanti
La bronchiolite o virus respiratorio sinciziale è una malattia delle vie respiratorie che può avere conseguenze gravi e addirittura fatali in alcuni casi. Lo scorso anno ha portato al ricovero di 3000 bambini in terapia intensiva e a 16 decessi.
È per tale ragione che un anticorpo monoclonale come quello utilizzato per la bronchiolite deve essere messo a disposizione di qualsiasi bambino a tutti i costi. Al momento il Ministero della salute avrebbe già avviato i contatti con l’Aifa, l’agenzia del farmaco, per rendere gratuito a carico del servizio sanitario nazionale il Nirsevimab.
Per quanto questo caso sembra essere parzialmente rientrato, è emblematico di come il Sistema Sanitario Nazionale non solo debba essere riformato in quanto ai livelli essenziali di assistenza o Lea, ma di come debba essere sostenuto con maggiori fondi.
E non affossato come è stato possibile notare negli ultimi tempi. Soprattutto per quel che riguarda alcuni farmaci vi è la necessità di una distribuzione sempre costante. A prescindere dal costo.