Un caso di malaria grave, proveniente dal Congo, ha causato la morte di un uomo In Veneto. Almeno questo è il sospetto attuale in attesa di maggiori informazioni.
Possibile epidemia di malaria in Congo
Nell’ultima settimana il Congo è stato al centro dello studio e dell’osservazione da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Il motivo? La malattia sconosciuta che avrebbe fatto centinaia di vittime in una sua regione.
Secondo le autorità africane il mistero di questa patologia è stato risolto. Si sarebbe trattato per l’appunto di una forma molto grave di malaria associata alla malnutrizione. L’Oms preferisce esprimere una maggiore cautela, aspettando di poter contare su risultati più chiari. Per quanto riguarda il nostro paese, dopo la registrazione dei due primi casi sospetti in Toscana, è stato registrato il decesso di una persona proprio proveniente da Kinshasa e con sintomi molto simili.
L’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, in una nota congiunta, hanno sottolineato come il paziente non si sarebbe mai recato in ospedale, a partire dal presentarsi dei sintomi fino al loro totale peggioramento. Tra l’altro non risulta un suo eventuale sottoporsi a una qualsiasi terapia farmacologica. La Aulss2 Veneto ha ovviamente attivato, come da protocollo, tutte le misure di sorveglianza sanitaria necessarie.
Si attendono ulteriori sviluppi
Sia l’ISS che il ministero hanno sottolineato come i due primi italiani contagiati dalla misteriosa malattia del Congo che si sospetta possa essere malaria, sono stati già dimessi e tornati a casa. Il paziente veneto deceduto era un uomo di 55 anni rientrato di recente da un viaggio in Congo. Per sicurezza l’azienda sanitaria trevigiana ha disposto l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto.
Dal Congo il Ministero della Sanità africano sottolinea come la malattia che sta mietendo vittime nella regione di Panzi sia un epidemia di malaria grave che si sta esprimendo a livello respiratorio.
Come già anticipato l’Organizzazione mondiale della sanità vuole attendere i risultati dei test di laboratorio in corso e la determinazione delle cause della malattia prima di esprimersi. Alcuni campioni infatti sono già arrivati al laboratorio dell’Oms di Kinshasa, mentre alcuni sono ancora in viaggio. Solo una volta esaminati tutti i campioni sarà possibile determinare la vera origine della malattia.
A prescindere che si tratti di un caso di malaria grave, o meno anche per quel che concerne il paziente trevigiano è importante, se ci si reca nel paese africano, prendere tutte le precauzioni necessarie. La malaria infatti in quel continente è una patologia che colpisce in modo molto forte ancora la popolazione causando moltissime morti.