Il fumo, come molti aspetti della salute, è accompagnato da diverse credenze popolari, molte delle quali sono false, sbagliate solo a metà, o delle volte vere. Ma quali effettivamente sono false, e possono condizionare il nostro comportamento guidandoci sulla cattiva strada? I cosiddetti “miti sul fumo” sono tanti, ma per ora limitiamoci a spiegarne i 5 maggiori, e capire cosa c’è di vero in essi, e cosa no.
1) Smettere di fumare dipende dalla forza di volontà. Considerando che la forza di volontà è certamente importante nella decisione di smettere di fumare, per la maggior parte dipendenti da nicotina il problema non si risolve qui. La dipendenza da nicotina è grave, e le difficoltà per smettere non devono essere sottovalutate.
I pochi fortunati che sono riusciti a trovare la forza di volontà da sola, nella stragrande maggioranza dei casi utilizza una combinazione di terapia sostitutiva della nicotina e di consulenza psicologica. Il rischio è di finire con il dipendere da qualcos’altro (dal cibo alle droghe), e dunque è bene affidarsi a dei terapisti esperti che potranno guidarci verso il risultato finale.
2) Narghilè e sigarette con gli aromi filtrati fanno meno male. Questo genere di escamotage in cui si inala nicotina senza tutte le altre sostanze tossiche può far sembrare un metodo più salutare per fumare, ma di certo non significa che sia sicuro. Anzi, si rimane esposti a sostanze che creano dipendenza, e che continuano a far male, come il biossido di carbonio. Secondo una recente ricerca, il narghilè può aumentare il rischio di sviluppare sia le malattie cardiache che il cancro.
Allo stesso modo, le sigarette filtrate o al mentolo, dichiaratamente con basso contenuto di catrame, in realtà non mantengono la promessa di una sana alternativa. Le sostanze chimiche nocive arrivano ugualmente ai polmoni. E se pensate che il tabacco da masticare sia il modo migliore per smettere, scordatevelo. Esso non solo fa aumentare significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiache, ma ha anche la pessima abitudine di portare al cancro orale.
3) Ti fanno morire un po’ prima. E’ noto che in media i fumatori hanno un’aspettativa di vita inferiore ai non fumatori. Ma questa è solo metà della storia. Oltre a morire presto, i fumatori sono a rischio di avere negli ultimi anni della loro vita molto disagio a causa di malattie cardiache, cancro al polmone, enfisema e perdita della vista. Oltre agli attacchi cardiaci legati al fumo, l’idea che i fumatori si limitino a morire pochi anni prima rispetto ai non fumatori è certamente fuorviante. La triste verità è che la maggior parte dei fumatori sono suscettibili di trascorrere almeno un anno con qualche sofferenza come tosse persistente, fiato corto, perdita della vista ed una serie di altri sintomi spiacevoli.
4) Sono fatti tuoi se fumi. A meno che non siate assolutamente sicuri di fumare ben lontano da altre persone, il fumo di certo non riguarda solo voi. L’inalazione, anche solo piccole quantità di fumo passivo, può aumentare significativamente il rischio nei non fumatori di sviluppare malattie cardiache o cancro al polmone. Un recente studio ha suggerito che, anche quando si guida con tutti i finestrini aperti, i bambini sul sedile posteriore saranno ancora esposti a livelli pericolosi di fumo passivo. Inoltre, quando una donna incinta inala il fumo passivo, il feto può essere danneggiato.
5) Fumare è fico. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. In effetti, gli uomini che fumano hanno un rischio significativamente più elevato di sviluppare una disfunzione erettile. Aggiungete a questo alito cattivo, denti macchiati e una tosse sempre presente, e la realtà trasforma i fumatori da persone “sexy” a persone tristemente malate.
[Fonte: Health24]