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Inventata la siringa usa e getta per evitare la diffusione delle malattie

In tutto il mondo, il riutilizzo delle siringhe già usate uccide 1,3 milioni di persone ogni anno. Più della malaria. Mancanza di tempo, carenza di accesso alle siringhe nuove, semplice ignoranza, ma soprattutto carenza di denaro, sono tutte questioni che spiegano come mai il riutilizzo di siringhe, addirittura a volte anche in situazioni mediche in luoghi come l’India, sia una pratica piuttosto comune.

50 miliardi di iniezioni vengono effettuate ogni anno nel solo grande Paese asiatico, e la metà di queste vengono effettuate con siringhe già usate. Le conseguenze, già note per i tossici, le conoscono tutti: prima di tutto diffusione di malattie come l’HIV e l’epatite, ma anche infezioni ed una miriade di diverse condizioni possono passare da una persona all’altra attraverso siringhe riutilizzate in maniera significativa. Ma forse oggi potrebbe esserci la soluzione, inventata negli Stati Uniti: la siringa che non si può riutilizzare.

Marc Koska, spaventato dai dati sulla diffusione di certe malattie attraverso una scelta così insensata da parte dell’uomo, ha inventato questa soluzione tanto semplice che viene da chiedersi come mai nessuno l’abbia mai pensata prima. Secondo la sua presentazione, di questa siringa potranno beneficiarne milioni di persone in tutto il mondo. Il funzionamento è molto semplice. La forma è praticamente identica a quella di una qualsiasi siringa. Al primo utilizzo, si aspira la medicina nella maniera classica, ma dopo che essa viene iniettata nel corpo del paziente, la parte in gomma che si trova alla fine del tubo si blocca e non si può più tirare su per aspirare nuovamente altro liquido. Risultato, il tubicino che serve per aspirare si spezza, e la siringa diventa inutilizzabile.

Non sappiamo quanto costerà nè se sarà acquistata da farmacie e ospedali di tutto il mondo, anche perché 50 miliardi iniezioni all’anno sono davvero tante, ma certo è che una siringa non riutilizzabile, per Paesi molto poveri, potrebbe essere la soluzione che serve per salvare milioni di vite.

[Fonte: Treehugger]