Le plastiche contenenti bisfenolo-A sono state collegate al cattivo comportamento dei bambini. Questa conseguenza si aggiunge a diversi tipi di cancro che questa sostanza provoca. Purtroppo però questo è anche un prodotto chimico di grande importanza perché utilizzato per tantissimi prodotti.
Il BPA è un composto chimico comunemente usato nelle materie plastiche per una maggiore flessibilità e possibilità di stampaggio. Si può trovare nella plastica delle bottiglie o nelle confezioni del cibo in scatola. Il rivestimento che si trova all’interno di alcuni alimenti in scatola è molto simile alla plastica ad alta densità, e può contenere livelli significativi di BPA. Numerosi studi hanno dimostrato che il BPA può avere un impatto negativo sulla salute. Gli esperti hanno consigliato ai consumatori di acquistare prodotti senza BPA. In generale ciò è possibile evitando la plastica, ma leggere l’etichetta prima di acquistare un prodotto è una buona norma.
La lisciviazione è il processo in cui una sostanza chimica si separa dai suoi componenti originari tramite un solvente. Uno studio universitario è stato condotto per determinare la capacità di lisciviazione delle bottiglie di plastica in cui l’interazione tra i liquidi caldi e plastica in policarbonato rilasciano bisfenolo A (BPA) in una soluzione che si mischia con il liquido che noi rischiamo di bere. Durante lo studio, effettuato ad Harvard, ogni studente ha ricevuto due bottiglie in policarbonato, che non dovevano essere lavate in lavastoviglie e riempite solo con acqua fredda. I campioni di urina degli studenti hanno rilevato un aumento del 69% di BPA. Si tratta di un fenomeno proccupante, perché la BPA ha dimostrato di alterare il sistema endocrino provocando un precoce sviluppo sessuale. I cambiamenti nello sviluppo fetale, la produzione di sperma, ed il malfunzionamento degli ormoni sono anche i risultati dell’ingestione di BPA.
Recentemente, la University of North Carolina di Chapel Hill ha pubblicato uno studio, il primo del suo genere, che collega i problemi comportamentali nei figli di donne che sono stati esposti al BPA durante la gravidanza. Lo studio ha misurato i livelli di BPA in campioni di urina in tre diverse fasi della gravidanza, il primo a 16 settimane, poi a 26 settimane e infine alla nascita. I risultati hanno mostrato che le donne che hanno avuto i più alti livelli di BPA nei loro sistemi fin dalle primissime fasi della gravidanza avevano figlie più aggressive e iperattive. Con sorpresa degli scienziati, le ragazze sembrano essere le più colpite, mentre i ragazzi non hanno avuto una grande differenza nell’aggressività, ma invece sono diventati più ansiosi e depressi. I maggiori effetti causati sembrano essere quelli delle esposizioni precoci.
La maggior parte delle donne può esserne influenzata anche prima di sapere di essere incinta, e questo può causare problemi ancora più gravi per i figli non ancora nati. L’anno scorso il Canada è diventato il primo paese a vietare BPA nei biberon e Wal-Mart e Toys-R-Us hanno annunciato che venderanno solo bottiglie che non conterranno questa sostanza.
Fonte: [Enn]