Il succo di melograno potrebbe essere il prossimo trattamento contro il cancro al seno. Un nuovo studio di laboratorio ha dato infatti risultati promettenti al momento di valutare l’impiego del succo di melograno, un succo ricco di antiossidanti, come un modo per combattere e prevenire il cancro al seno.
Più del 75 per cento dei casi di cancro al seno sono alimentati da estrogeni e ci sono più di 400.000 donne che muoiono ogni anno, in tutto il mondo, per cancro al seno. I ricercatori della Ohio State University si sono incentrati sui vantaggi dei melograni nella lotta contro questa diffusa forma tumorale. Il team ha scoperto che il grande frutto rosso pieno di semi succosi produce naturalmente un agente chimico noto come acido ellagico, che sembra aiutare a rallentare o addirittura ad impedire la crescita delle cellule tumorali nei tessuti del seno.
Secondo i ricercatori, il melograno è stato recentemente notato per le sue potenzialità antiossidanti e le sue proprietà anticancerogene, così come per i suo effetti benefici sul cuore. Tuttavia, lo studio recentemente pubblicato dalla Cancer Prevention Research è il primo a indagare approfonditamente gli effetti del melograno sull’aromatasi, un enzima che svolge un ruolo fondamentale nel produrre gli estrogeni e promuovere la crescita del cancro al seno.
In laboratorio, il team ha studiato gli effetti di dieci composti derivati prodotti da melograni sulla crescita delle cellule di cancro al seno e l’attività dell’aromatasi. Tra tutti, l’urolitina B è risultata quella più efficace contro il cancro.
I ricercatori hanno creato una scala chiamata Oxygen Radical Absorbance Capacity (ORAC), che misura il livello di antiossidanti di frutta e verdura. Più alto è il numero della scala, più è elevato il livello di antiossidanti. In cima alla lista ci sono mirtilli, prugne, more, lamponi, uva, mele e fragole.
In futuro il melograno potrebbe servire come base per ricavare farmaci e trattamenti contro il cancro al seno. Per ora il suo consumo è indicato come forma di prevenzione.
[Fonte: Healthnews.com]