I locali in cui bere qualcosa in compagnia e ascoltare musica sono numerosissimi, sia in città che in provincia pullula di discopub, music bar ma anche normalissimi pub che offrono un sottofondo musicale di accompagnamento alla cena o alla chiacchierata tra amici.
Non sempre però il volume della musica si mantiene nei livelli ottimali per garantire una conversazione che non sia uno sgradevole urlare per coprire il frastuono.
Non sempre però il volume della musica si mantiene nei livelli ottimali per garantire una conversazione che non sia uno sgradevole urlare per coprire il frastuono.
D’altra parte, sorvolando sui danni di suoni troppo intensi per l’udito e sulla difficoltà di intavolare un dialogo che sovrasti le note, altri effetti negativi della musica troppo alta sono quelli che vanno ad intaccare allo stesso tempo il nostro portafoglio e la nostra salute.
Ricercatori francesi hanno dimostrato l’esistenza di una relazione tra il consumo di bevande alcoliche e il volume alto della musica nei bar.
Ricercatori francesi hanno dimostrato l’esistenza di una relazione tra il consumo di bevande alcoliche e il volume alto della musica nei bar.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research, afferma che la musica assordante spinge a bere più in fretta la propria birra, finendo un boccale tre minuti prima del tempo normale.
Per valutare l’effetto dei livelli sonori gli studiosi hanno trascorso la serata di sabato per tre settimane di fila in due bar, osservando il comportamento degli avventori.
Il campione oggetto di analisi comprendeva quaranta uomini di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, consumatori abituali di birra.
Per valutare l’effetto dei livelli sonori gli studiosi hanno trascorso la serata di sabato per tre settimane di fila in due bar, osservando il comportamento degli avventori.
Il campione oggetto di analisi comprendeva quaranta uomini di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, consumatori abituali di birra.
Nicolas Gueguen, ricercatore di scienze comportamentali presso la University of Southern Brittany, autore dello studio, ha così commentato i risultati del rapporto:
Abbiamo dimostrato che la musica dei bar è associata ad un incremento del consumo di alcolici.
Con il volume più elevato si passa infatti dall’ordinare una media di 2,6 drink ai 3,4.
Con l’aiuto e la complicità dei gestori dei locali, i ricercatori hanno alzato e abbassato il volume sistematicamente più volte, osservando le reazioni dei frequentatori, ignari di essere osservati.
Ad un aumento di audio corrispondeva un maggior consumo di alcolici, mentre scendeva il tempo stimato per finire la bevanda, passando dai 14,51 minuti agli 11,45 minuti.
Ad un aumento di audio corrispondeva un maggior consumo di alcolici, mentre scendeva il tempo stimato per finire la bevanda, passando dai 14,51 minuti agli 11,45 minuti.
Ci sono degli ovvi limiti all’attendibilità di questi risultati, riconosciuti dagli autori stessi della ricerca.
Uno tra questi è che l’esperimento è stato condotto su piccola scala, prendendo in considerazione solo 40 avventori e 2 locali.
Tuttavia, secondo i ricercatori, il motivo di un incremento nel consumo di drink legato alla musica alta sarebbe abbastanza ovvio: se il volume è eccessivo e non permette la conversazione si beve di più. Per noia, ma anche perchè ad urlare per farsi sentire dal vicino viene più sete.
Sarà quindi una strategia per vendere più alcolici quella adottata nei bar che tengono gli impianti stereo a palla?
Uno tra questi è che l’esperimento è stato condotto su piccola scala, prendendo in considerazione solo 40 avventori e 2 locali.
Tuttavia, secondo i ricercatori, il motivo di un incremento nel consumo di drink legato alla musica alta sarebbe abbastanza ovvio: se il volume è eccessivo e non permette la conversazione si beve di più. Per noia, ma anche perchè ad urlare per farsi sentire dal vicino viene più sete.
Sarà quindi una strategia per vendere più alcolici quella adottata nei bar che tengono gli impianti stereo a palla?