L’Hiv è il virus che ha infettato circa 40 milioni di persone nel mondo e che provoca l’Aids.
Le cellule responsabili di coordinare le difese immunitarie dagli attacchi (CD4 T) vengono prese d’assalto e spazzate via dal progredire della malattia, indebolendo lentamente il sistema immunitario umano.
Una recente ricerca ha trovato il modo per diminuire la velocità con cui i linfociti muoiono, eliminando i fattori esterni che ne accelerano la morte,
La meditazione riuscirebbe, infatti, a rallentare il decorso dell’Hiv combattendo un nemico assoluto per gli affetti dalla malattia: lo stress.
Lo stress, secondo gli studiosi, è responsabile di rendere più celere il percorso di disfacimento e indebolimento delle CD4 T.
La ricerca è stata condotta dai ricercatori dell’UCLA e pubblicata sulla rivista scientifica on-line Brain, Behavior, and Immunity.
La meditazione viene individuata come il mezzo più idoneo a concentrarsi esclusivamente sulle esperienze del momento e sul tempo presente, senza lasciarsi condizionare negativamente dal passato o dalle preoccupazioni per il futuro, che in un soggetto sieropositivo sono davvero angoscianti e provocano uno stress mentale non trascurabile.
Ridurre lo stress emotivo mediante la meditazione ha riscontrato risultati positivi sulla salute, rallentando il progredire della malattia in pazienti di varie parti del mondo.
L’autore dello studio, David Creswell, ha commentato i risultati della ricerca, esprimendo soddisfazione e nutrendo speranze per utilizzare su larga scala questo nuovo metodo:
Questo studio costituisce la prima prova tangibile che il controllo dello stress mentale esercitato tramite la meditazione riesce a rallentare il decorso del virus Hiv.
Malgrado la ricerca fosse orientata a verificare i benefici dell’arte meditativa per gli ammalati di Aids, lo stesso Creswell ha fatto notare che, più in generale, la meditazione può essere utilizzata per combattere lo stress non soltanto in persone sieropositive, ma in chiunque ne abbia necessità.