La nascita che vedete nelle storiche immagini è quella di Louise Brown, la prima bimba concepita e venuta al mondo con la provetta. Dopo di lei altri 4 milioni di bambini sono nati grazie alla fecondazione assistita. E’ per questo motivo che il Premio Nobel per la Medicina è andato poche ore fa a Robert Edward, pioniere della tecnica che ha rivoluzionato le possibilità di nascita, offrendo molte speranze a chi non le aveva. Proprio a partire dai coniugi Brown genitori che si sottoposero alla metodica sapendo che era sperimentale, ma non consapevoli di essere i primi a dare al mondo una bambina con la fecondazione in vitro.
Avevano tentato per ben 9 anni, senza riuscire, a causa di una malformazione alle tube di falloppio di mamma Lesley. La bimba nacque nacque alle ore 23,47 presso l’Oldham General Hospital con un parto cesareo programmato. Pesava 2,608 kg.
Louise ha avuto una sorella, Natalie, pure concepita in vitro, che è stata la prima “figlia della provetta” a dare alla luce un bimbo nel 1999. Anche Louise Joy Brown è diventata mamma, naturalmente. Il resto è storia, quanto mai attuale.
L’annuncio del riconoscimento a Edwards, che ora ha 85 anni, è stato dato presso il Karolinska Institutet di Stoccolma.
“Le sue scoperte hanno reso possibile il trattamento della sterilità che colpisce un’ampia porzione dell’umanità e più del 10% delle coppie nel mondo”.
Questa l’essenza del comunicato con le motivazioni del Nobel. A sorpresa, lo scienziato inglese ha battuto altri colleghi ritenuti favoriti: il giapponese Shinya Yamanaka, che è riuscito ad ottenere cellule staminali da normale tessuto epidermico, i canadesi Ernest McCulloch e James Till (che le cellule staminali negli anni Settanta le hanno invece identificate) e John Gurdon, padre della clonazione.
Una curiosità: il Premio Nobel per la Medicina è il primo che si assegna ogni anno e consiste in ben 10 milioni di corone svedesi (circa 1,5 milioni di dollari).