L’emergenza rifiuti a Napoli torna evidente alla luce delle recenti proteste, scoppiate ormai da qualche settimana a Terzigno e mai sopite del tutto, come d’altra parte resta irrisolto il problema delle discariche sature e non operative al 100%, dell’inceneritore (termovalorizzatore) di Acerra che crea problemi ai cittadini delle zone limitrofe.
Dal punto di vista sanitario si può parlare di emergenza? A fugare ogni dubbio ci pensa il ministro della Salute Ferruccio Fazio che, con la sua partecipazione al CDM di oggi sulla questione rifiuti, lancia un chiaro messaggio rassicurando la popolazione su eventuali rischi per la salute pubblica derivanti dall’accumulo di spazzatura nelle strade e dai liquami ed emissioni tossiche:
Non esiste un’emergenza sanitaria in Campania, legata all’emergenza rifiuti. Parteciperò al Consiglio dei Ministri ma non parteciperò alla riunione sui rifiuti proprio perché non esistono motivi di preoccupazione sanitaria.
Passi per le rassicurazioni che sicuramente sono volte a gestire il panico tra la popolazione e a sedare gli animi. Ma davvero non ci sono rischi per la salute dei cittadini? Su questo nutriamo forti dubbi e non poche perplessità. Perplessità accresciute dal fatto che lo stesso ministro, in una dichiarazione rilasciata stamane nel corso della trasmissione Uno Mattina su Rai Uno, ha confermato che ci sono controlli in corso per escludere il rischio della presenza di diossina negli alimenti, correlata alla combustione dei rifiuti bruciati nelle strade campane.
Inoltre, fermo restando le rassicurazioni sul fatto che non ci sia alcuna emergenza sanitaria in corso, Fazio, e non potrebbe fare altrimenti, riconosce che per i cittadini esiste, senza ombra di dubbio, un grave disagio rappresentato dalla presenza di miasmi che riducono la qualità della vita.
E non stentiamo a crederlo dal momento che gli abitanti di Terzigno, già nelle scorse settimane, interpellati da Annozero, affermarono di vergognarsi addirittura a far entrare degli ospiti in casa e che le mura domestiche trasudavano odore di fogna. Alcune scuole sono state chiuse in questi giorni proprio per il problema rifiuti. Qualità della vita, esalazioni, pericolo diossina. Non si parlerà di emergenza sanitaria, ma certo è che la situazione è tutt’altro che rosea e richiede provvedimenti anche da parte del Ministero della Salute per arginare i potenziali rischi che comportano i roghi di spazzatura nelle strade e lo spettro della diossina che aleggia nell’aria. Per non parlare dell’ordine pubblico, attualmente non garantito, visti i recenti disordini che hanno portato al ferimento di agenti e civili e addirittura a bruciare la bandiera italiana, un gesto inqualificabile che ferisce al cuore una nazione intera.