L’Ilva di Taranto è stata posta sotto sequestro perché inquinante. Alla base di questa decisione che coinvolge il centro siderurgico vi è la “noncuranza” dimostrata rispetto ai gravi danni che il suo ciclo di lavorazione e produzione “provoca all’ambiente” ed alle persone. Si è espresso così il gip della cittadina pugliese che ha firmato l’ordinanza. L’inquinamento provocato è stato considerato pericoloso per la salute pubblica. Quali problemi la fabbrica apportava?
diossina
Diossina nel latte materno a Ravenna
A Ravenna sono state riscontrate tracce di diossina nel latte materno. I valori superano anche di 4 volte il limite imposto dalla legge. A finire sotto accusa sono gli inceneritori di rifiuti della Hera. Ad alzare il sipario su questa realtà è stato il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che già un 1 anno fa, aveva chiesto al consorzio Inca di Marghera di analizzare due campioni di latte materno provenienti da due donne di Savarna e di Porto Corsini (RA) non fumatrici e residenti nelle località da più di 5 anni.
Rischio salute umana e diossina: vietate le anguille del Lago di Garda contaminate
Diossina! Se ne torna a parlare. Da ieri è vietato commercializzare con scopo alimentare le anguille pescate nel Lago di Garda perché contaminate da diossina ed altre sostanze pericolose per la salute umana. E’ ciò che si legge nell’Ordinanza del Ministero della Salute, firmata dal sottosegretario Francesca Martini. In tale documento si rinvia alle autorità sanitarie competenti la vigilanza sul provvedimento oltre che l’impegno ad informare operatori e consumatori sui rischi per la salute connessi all’uso di cibi alla diossina. Uno shock per gli addetti al turismo, la cui stagione è già al via!
Earth Day: la salute dell’uomo dipende da quella della Terra
Si celebra oggi la Giornata Mondiale della Terra, l’Eart Day 2011, giunta alla sua 41° edizione: l’obiettivo come sempre è quello di fare educazione ambientale e di informare sulla salute del nostro pianeta, che poi sappiamo benissimo essere strettamente correlata allo stare bene dei suoi abitanti, noi esseri umani in primis. In circa 200 paesi in tutto il mondo si assiste oggi a numerose iniziative volte al recupero di una maggiore sostenibilità, attraverso una cultura della salvaguardia ambientale, a partire dalla tutela delle foreste, il polmone della Terra.
Mucca pazza 10 anni dopo: la Coldiretti fa il punto della situazione
9 Marzo 2001: entrava in vigore il ddl 11 gennaio 2001, n. 1, recante:
“Disposizioni urgenti per la distruzione del materiale specifico a rischio per encefalopatie spongiformi bovine e delle proteine animali ad alto rischio, nonché per l’ammasso pubblico temporaneo delle proteine animali a basso rischio”.
La misura di emergenza arrivava dopo 50 casi di BSE rilevati in alcuni allevamenti italiani. L’Encefalopatia in questione immediatamente ribattezzata “Mucca Pazza” era stata diagnosticata per la prima volta ben 6 anni prima in Gran Bretagna, nel 1985 da dove si era poi diffusa in tutta Europa, coinvolgendo migliaia de animali e purtroppo portando anche a morte circa un centinaio di persone (almeno secondo i dati ufficiali) contagiate probabilmente tramite l’alimentazione.
Sostanze chimiche e tossiche: 163 identificate nell’organismo di donne in gravidanza
Esistono delle notizie che mi fanno rabbrividire. Una di queste è quella pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives. Nell’organismo delle donne incinte sono state trovate ben 163 sostanze tossiche, nocive, molte delle quali vietate. Non è mia intenzione fare allarmismo. Del resto la diossina nei cibi e nel latte materno, oltre che nelle cozze di Taranto, in questi giorni basta ed avanza. Ma non sono cose che possono passare inosservate: vanno raccontate, analizzate, comprese, per capire quanto l’ambiente (che noi stessi maltrattiamo) trasmette le sue ferite su di noi…involontariamente.
Uova: come riconoscere quelle sane e sicure
Il caso della diossina nelle uova provenienti dalla Germania, ha posto nuovamente sotto i riflettori la questione delle etichettature dei prodotti alimentari, con la tracciabilità della provenienza. Per le uova, come abbiamo spesso sottolineato, tutto ciò esiste già. Il problema è l’interpretazione dei codici stampati ben bene su ogni singolo uovo. La spiegazione di questi è nelle stesse scatole e confezioni, che però come sappiamo vengono buttate rigorosamente nella spazzatura, magari senza neppure differenziarla. Cerchiamo allora di capire bene l’importanza di questo sistema alfanumerico partendo dai dati della foto.
Diossina, allarme cozze e ostriche contaminate a Taranto
In questi giorni di allarme ed allarmismo per i prodotti agroalimentari importati dalla Germania, è una diossina ben più vicina a noi quella che dovrebbe preoccupare maggiormente: quella che contamina i fondali inquinati di Taranto. La Taranto dell’ILVA, la Taranto che abbatte le pecore contaminate, la stessa Taranto che ospita nelle sue acque cozze ed ostriche con livelli di diossina superiori alla norma consentita.
L’annuncio, neanche tanto sorprendente, è arrivato ieri mattina nell’ambito di una conferenza stampa organizzata nel capoluogo pugliese dalle associazioni Fondo Antidiossina e da PeaceLink.
Diossina: cos’è, i rischi per la salute e perché è presente negli alimenti
La diossina è una sostanza tossica, che si crea in alcuni processi chimici. In natura si sviluppa in caso di decomposizione di alcuni funghi, ma molto più di frequente si forma attraverso fenomeni di combustione. Il termine diossina deriva dalla sua composizione chimica: (di-=2 Ossi=ossigeno ) l’unione da parte di 2 molecole di ossigeno dialtrettante molecole di benzene clorato. Il numero degli atomi del cloro è vario a seconda delle situazioni, da qui un vasto numero di tipologie di diossine. La più conosciuta è sicuramente la cosiddetta 2,3,7,8-tetracloro-dibenzo-p-diossina (TCDD).
Quando sostanze ricche di cloro (organiche o sintetiche) si surriscaldano, in mancanza di ossigeno hanno origine le varie tipologie di diossine. Dunque essenzialmente derivano da industrie, ma possono svilupparsi anche dalla combustione del legno in un caminetto acceso o in seguito ad un vasto incendio in caso di scarsa ventilazione.
Uova alla diossina, rischi per l’Italia: Ministero della Salute rassicura
Ancora sull’allarme uova alla diossina che è scattato nei giorni scorsi in tutta Europa per la presenza di mangimi contaminati in Germania. L’azienda produttrice, lo stabilimento Hales e Jentzsch, è stata imputata per comportamento criminale dalla magistratura tedesca, e si è assistito alla chiusura di oltre 4700 allevamenti animali sul territorio nazionale.
I test sulle uova hanno riportato esiti allarmanti registrando una presenza di diossina in alcuni campioni di 77 volte superiore al livello norma, fissato dall’UE in 0,75 nanogrammi di diossina per un chilo di grassi alimentari.
La contaminazione non è limitata alle uova, come si era ritenuto in un primo momento, ed include anche la carne suina, perché i mangimi prodotti usando biodiesel comprendevano prodotti destinati agli allevamenti di maiali. E ancora il pericolo è esteso al latte, ai preparati per dolci e maionese e a chissà quanti altri prodotti. Tanto che in Inghilterra ed Olanda si è già saputo della presenza sugli scaffali dei supermercati di merci a rischio importate dalla Germania. E in Italia?
Diossina: uova, latte e carne contaminati in Germania
Diossina, uova, latte e carne di maiale oltre che i prodotti derivati, potrebbero essere contaminati: ad un livello 10 volte superiore rispetto a quello consentito dalla legge. La salute sarà a rischio? Gli esperti giurano di no. Ma solo ieri parlavamo del secondo decesso causato in Italia per il morbo della mucca pazza ed ecco che arriva un nuovo allarme alimentare. Riguarda in questo caso la Germania dove sono stati chiusi ben 4.700 allevamenti di polli e maiali. Sotto accusa una società la Harles & Jentzsch, che ha già confessato di aver volontariamente “aggiustato” i mangimi a questi destinati, con residui di olio biodiesel contenente dosi molto alte di diossina. Il problema è che dalle analisi effettuate da una società privata, la rischiosa anomalia era stata evidenziata già da Marzo dello scorso anno, ma l’allarme è giunto al Ministero per la Salute tedesco solo il 27 dicembre, pochi giorni fa.
Emergenza rifiuti in Campania, i rischi per la salute dei cittadini
Affrontiamo l’emergenza rifiuti nel napoletano dal punto di vista della salute pubblica. Quanto influisce sulla qualità della vita e sul benessere dei cittadini il riemergere periodico di queste crisi, puntualmente scatenate dalle discariche sature, dagli inceneritori fuori uso, dalla spazzatura per le strade, alle quali fanno seguito i roghi di immondizia, gli scontri con le forze dell’ordine, la chiusura delle scuole ed i disordini ai quali stiamo assistendo in questi giorni, scenario peraltro già visto e rivisto negli ultimi anni, più o meno dal 1994?
Partiamo dall’associazione più lampante che viene in mente quando si parla di rifiuti, o meglio di quelli tossici che presumibilmente e verosimilmente la camorra infiltra nelle terre ormai avvelenate della Campania (e dell’intero Sud Italia): la relazione pericolosa con l’incremento dei tumori nella regione. Esiste un legame dimostrato tra l’aumento dei casi di cancro e la gestione fuori controllo della spazzatura?
Rifiuti Terzigno, Fazio: “Non esiste un’emergenza sanitaria”
L’emergenza rifiuti a Napoli torna evidente alla luce delle recenti proteste, scoppiate ormai da qualche settimana a Terzigno e mai sopite del tutto, come d’altra parte resta irrisolto il problema delle discariche sature e non operative al 100%, dell’inceneritore (termovalorizzatore) di Acerra che crea problemi ai cittadini delle zone limitrofe.
Dal punto di vista sanitario si può parlare di emergenza? A fugare ogni dubbio ci pensa il ministro della Salute Ferruccio Fazio che, con la sua partecipazione al CDM di oggi sulla questione rifiuti, lancia un chiaro messaggio rassicurando la popolazione su eventuali rischi per la salute pubblica derivanti dall’accumulo di spazzatura nelle strade e dai liquami ed emissioni tossiche:
Non esiste un’emergenza sanitaria in Campania, legata all’emergenza rifiuti. Parteciperò al Consiglio dei Ministri ma non parteciperò alla riunione sui rifiuti proprio perché non esistono motivi di preoccupazione sanitaria.