Preoccupano, per non dire allarmano, i dati prodotti dall’Unione Europea, relativamente all’impiego di sostanze chimiche dannose per la salute umana all’interno dei Paesi europei. L’ammontare degli ingredienti pericolosi contenuti in prodotti di diverso genere ed uso è infatti una cifra esorbitante: si tratta di oltre 400 componenti, tutt’altro che innocui.
Le sostanze chimiche imputate sono correlate all’insorgenza di cancro, piaga sanitaria dei nostri giorni, di mutazioni genetiche e, come se non fosse abbastanza, anche di problemi riproduttivi.
Ne ha parlato oggi a Helsinki la European Chemicals Agency, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA), presentando quello che il portavoce Mikko Vaananen descrive come il più ambizioso progetto di database di sostanze chimiche nel mondo, contenente un totale di 4.300 sostanze.
Le aziende erano tenute a registrare le sostanze pericolose all‘ECHA entro la fine di novembre, qualora ne usassero o importassero in quantitativi superiori alla tonnellata all’anno, così come qualsiasi sostanza chimica industriale di cui si servivano o importavano per più di 1.000 tonnellate all’anno.
Le società che non sono riuscite a registrare alcuni tipi di sostanze entro la scadenza non potranno più utilizzarle nella fabbricazione, né tanto meno importarle.
“La maggior parte delle registrazioni proviene da aziende con sede in Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Francia e Belgio”, fa sapere l’ECHA in una dichiarazione. “La Germania copre il 23 per cento e la Gran Bretagna il 12 per cento dei prodotti chimici registrati”.
Vaananen ha detto che la creazione del database renderà molto più facile individuare l’uso di sostanze chimiche pericolose. Molto criticati i test condotti sugli animali per accertare la tossicità degli elementi del database.
Da oggi, 1° dicembre, ad ogni modo, entra in vigore il Regolamento CE 1907/2006 – REACH (acronimo di Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals),
un nuovo Regolamento europeo che impone maggiori responsabilità alle industrie, attribuendo loro l’obbligo di valutare i rischi delle sostanze chimiche e di fornire informazioni sulla sicurezza delle stesse.
Il prossimo anno, il database sarà resa pubblico on-line, e ogni cittadino potrà cercare informazioni su una specifica sostanza chimica.
[Fonti: AFP; Nature; EU News]