Giocare con la Nintendo Wii, nota piattaforma ludica, aiuterebbe a limitare gli effetti del morbo di Parkinson.
La dott.ssa Cathy Craig della Queen’s University di Belfast, è stata appena premiata in patria per il suoi studi sul morbo di Parkinson. Proprio grazie all’impegno sempre proferito, le è stato donato un premio di 35mila sterline per continuare le sue ricerche e analizzare in maniera approfondita quale sia l’esercizio eseguibile dal paziente con la console che abbia maggiori effetti riabilitativi.
Ciò che ha spinto la comunità inglese impegnata nella lotta contro il morbo di Parkinson a una cosi grande donazione sono state le molte positive esperienze di malati di Parkinson che hanno potuto provare sulla propria pelle gli effettivi benefici scaturiti dal giocare con la Nintendo Wii. Una di loro, l’inglese Karen Rose, 47 anni, è addirittura diventata testimonial della piattaforma.
Nello specifico lo studio, che può essere considerato un integrazione di quello svolto lo scorso anno dal Medical College della Georgia, è chiamato ad evidenziare (in base anche a ciò riscontrato dalla dott.ssa Craig nelle sue passate ricerche n.d.r.) come l’esercizio fisico controllato messo a disposizione dalla tipologia di gioco della console sia di grande aiuto nel contrastare la degenerazione dei movimenti e della sintomatologia.
I dati a disposizione parlano chiaro: l’81% dei malati di Parkinson usano la Wii come metodo di allenamento per tentare di mantenere una certa fluidità nei movimenti. Di questa percentuale, ben il 68% dichiara di aver effettivamente ricavato benefici nella gestione dei sintomi della malattia. E se si pensa che di questi ultimi, il 30% la usa anche solo una volta a settimana, è facilmente comprensibile la motivazione a monte dell’interesse dello svolgimento di una tale ricerca.
Come spiega la ricercatrice:
La nostra speranza è quella di sfruttare i benefici della tecnologia Wii per sviluppare un sistema progettato specificatamente per le persone affette dal Parkinson. Se il progetto avrà successo, il beneficio sarà duplice. Si potrà infatti avere modo di sviluppare una metodologia semplice per valutare i sintomi del Parkinson ed al contempo fornire un modo sicuro ed efficace per i malati di tenersi in forma e rimanere attivi.
Fonte: The Tech Herald