Poca informazione e di conseguenza poca prevenzione: questo il quadro che mette in correlazione le donne con figli e il tumore al collo dell’utero.
Secondo una indagine condotta da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla Salute della donna, non vi è molta attenzione al problema da parte delle mamme italiane, che risultano non essere aggiornate sulle novità in merito al papilloma virus ed alle sue conseguenze.
Tutto ciò nonostante la campagna di sensibilizzazione iniziata e promossa nel 2007 dal Ministero della Salute. Il dato che più fa riflettere è che ad essere meno aggiornata è proprio quella fascia di genitori con figlie dagli 11 ai 18 anni, una delle età ritenute più a rischio perché collegata ai primi rapporti sessuali.
Del campione di 1500 intervistate, il 56% dichiara di non aver sentito nemmeno parlare della vaccinazione contro l’HPV e di non essere mai entrata in contatto con informazione specifiche a tal riguardo. Ancor più grave, solo il 18,9% di loro conosce davvero cosa sia il papilloma virus e che alcune sue varianti possano portare al cancro della cervice. E solamente il 22,7% dichiara di avere ricevuto delle informazioni davvero complete ed esaurienti.
Si tratta di un dato davvero importante se si pensa che questa tipologia di cancro colpisce almeno 3500 donne l’anno e causa per questo una media di 1000 decessi annuali. Il problema di questa scarsa informazione, spiega Francesca Merzagora, presidentessa di Onda, risiede anche nella mancata rassicurazione, da parte di ginecologi, pediatri e medici di famiglia, della sicurezza del vaccino, dei costi e della sua efficacia: tutti elementi che tendono ad allontanare le donne dalla possibilità di effettuare la vaccinazione, soprattutto sulle proprie figlie.
La conseguenza è un rallentamento delle adesioni.
L’incertezza, ovviamente si riflette anche nei dati relativi alle vaccinazioni raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità. Di tutte le ragazze nate nel 1997, le prime che in Italia hanno ricevuto l’offerta totalmente gratuita per tutte e tre i richiami previsti dal vaccino contro l’HPV, solo il 59% risulta adeguatamente coperta. Un dato davvero lontano dal ipotizzato 95% per il 2012.
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Fonte: Agi Salute