L’Università di Catanzaro ha appena pubblicato una scoperta che può imprimere una svolta nella ricerca sul diabete. Pare infatti che ci sia un gene, denominato HMGA1, che a volte presenta una variante. Se ci sono questa alterazioni il paziente ha 16 volte più probabilità di essere affetto da diabete mellito di tipo 2.
La ricerca è stata effettuata su un campione di oltre 8.000 persone, di cui la metà italiane, in cui il 10% dei malati di diabete mostrava questa alterazione. Alcuni campanelli d’allarme della patologia che colpisce 250 milioni di persone in tutto il mondo sono altre malattie più rare, legate a questa variante, come la sindrome di insulino resistenza e acanthosis nigricans di tipo A, il leprecaunismo e la sindrome di Rabson-Mendenhall.
Individuandole per tempo, secondo i ricercatori potrebbe essere possibile avviare qualche terapia per rallentare o proprio bloccare l’insorgere della malattia, e per questo le future ricerche si concentreranno proprio sull’azione insulino-resistente del gene HMGA1.
[Fonte: Agi]