Le campagne antifumo e la loro validità, sono da sempre il cruccio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di tutte le associazioni locali che si battono contro questo particolare vizio umano. A seconda del luogo le campagne cambiano preponendo per differenti stili di attacco. Vediamo di scoprire le differenze tra gli spot antifumo europei e quelli americani.
Partiamo prima da qualche dato: in Europa sono almeno 650.000 le persone che muoiono ogni anno a causa del tabacco. In Italia la situazione è davvero particolare: secondo un’indagine effettuata dalla Doxa per conto dell’Istituto Superiore di Sanità sono ben 11,8 milioni i fumatori italian,i con una forte preponderanza tra gli adulti di età compresa tra i 25 e i 44 anni per ciò che riguarda gli uomini e tra i 45 e i 64 per ciò che riguarda le donne. Si tratta di dati molto simili a quelli europei.Ed è proprio per tal motivo che le nuove campagne antifumo della Eurozona sono rivolte principalmente ad una fascia di età compresa tra la tarda adolescenza e la mezza età, attraverso spot che dimostrano i benefici dello smettere di fumare. Lo slogan “gli ex fumatori sono irresistibili” rappresenta un approccio diretto il problema, anche se è stato purtroppo registrato in questo 2011 un calo dei tentativi di smettere di fumare.
Nella campagna europea si porta avanti l’esempio degli ex fumatori, coloro che ce l’hanno fatta smettere, dimostrando come aver intrapreso questa strada di rinnovata “pulizia” porti non solo ad un miglioramento fisico, ma anche personale e finanziario. Non solo, la comunità europea ha anche messo on-line un sito dove i fumatori possono contare su una sorta di “coach elettronico” in grado di aiutarli ad intraprendere le giuste fasi di smetterla con questo vizio. Spiega il promotore della campagna:
I giovani iniziano a fumare perché pensano che serva a darsi un contegno, poi continuano poiché il tabacco dà dipendenza. Ritengo che la campagna possa servire ad aiutare i fumatori a comprendere che hanno tutto da guadagnare se smettono di fumare.
Negli Stati Uniti al contrario si punta su campagne di tipo shock, promuovendo la diffusione di immagini molto forti relative alle patologie correlate al fumo. Dal settembre 2012 tutti pacchetti di sigarette che verranno venduti negli Stati Uniti saranno ricoperti per metà dalle foto degli effetti che la nicotina ha sulle persone. Ma non si fa vedere semplicemente un organo debilitato dalla sostanza, si apporranno sopra il pacchetto immagini di persone malate, affette da patologie incurabili.
L’obiettivo del ministero della salute statunitense è quello di riuscire a dimezzare il numero dei fumatori del 50% entro il 2020. Secondo voi quale tipo di approccio è più indicato per ottenere risultati?
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Fonte: Corriere della Sera