Ma i cellulari fanno male o no? Pensavamo di aver chiuso questo dibattito con un rinvio del giudizio a data da destinarsi, quando cioè saranno passati abbastanza anni da capire se effettivamente c’è qualche conseguenza, ed invece ecco qua che la trasmissione di Rai 3 Report l’ha riportato in cima agli argomenti di interesse generale. Secondo il servizio, i rischi pare ci siano davvero, anche se limitati ad un utilizzo spasmodico, in particolare nei bambini.
Piuttosto chiara la spiegazione del medico intervistato, secondo cui siccome il cervello dei bambini è in via di sviluppo, le onde dei cellulari possono penetrare più in profondità. Ma alla fine si torna sempre alla solita conclusione. Il collegamento con i tumori? Difficile da stabilire con certezza.
Il problema è che adesso questo servizio ha scatenato una vera e propria psicosi che ha riversato milioni di persone online per protestare contro il cellulare e avvertire che moriremo tutti di cancro al cervello. Ovviamente non è così, né i medici intervistati nel servizio hanno detto questo. E’ molto esplicativa la semplificazione riportata in studio da Milena Gabanelli che ha parlato di un “aumento del rischio” (non quindi di una certezza di contrarre il tumore) nel caso in cui si parli per mezz’ora al giorno al cellulare senza auricolare, tutti i giorni per 10 anni. Crediamo che nemmeno il manager più incallito abbia queste abitudini.
In definitiva il servizio non ha detto nulla di diverso da quello che potete trovare su queste pagine in merito alla diatriba sui cellulari, ma ha dato alcuni consigli utili che possono servire a tutti noi, ed in particolare agli adolescenti che non si staccano mai dal telefono. In primis usare l’auricolare per le telefonate. Inoltre è importante tenerlo lontano dal corpo quando non lo si usa, magari se siete in casa è meglio poggiarlo sulla scrivania e non tenerlo in tasca, usare il telefono fisso al posto del cordless perché ha lo stesso principio di funzionamento del cellulare, abbassare il finestrino in auto quando si parla al telefono, evitarne l’uso nel treno e mai tenerlo sotto il cuscino quando si dorme. Norme di buon senso che però ora sono state rese “ufficiali” dal servizio di Report. Anche se, come detto, non c’è la certezza di contrarre la malattia, prevenire è sempre meglio che curare.
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