Ho impiegato anni a capire il perché del mio frequente dolore alla mascella che spesso sfociava in mal di testa e/ mal d’orecchio. Ho poi scoperto che era causato da un difetto nell’articolazione della mascella, o scientificamente parlando articolazione temporo-mandibolare o ATM. Questa è data da un osso al di sotto della bocca (mandibola, comunemente indicato come il mascellare) ed uno sopra la bocca ( la mascella). L’ATM permette alla mascella di chiudersi sopra la mandibola, ed è una delle articolazioni più utilizzate del corpo.
Le articolazioni temporo-mandibolari sono strutture complesse contenenti muscoli, tendini e ossa. Lesioni o disturbi di queste strutture possono portare a dolore nella zona mascellare. Questo era il mio caso, che ho risolto (quasi definitivamente) con l’applicazione di un bite notturno (semplice apparecchio ortodontico mobile), che mi evita l’infiammazione e dunque il dolore. Ma esistono anche altre condizioni mediche non correlate all’articolazione temporo-mandibolare possono comportare il medesimo sintomo, ovvero il dolore alla mascella. Uno dei più caratteristici di questi è il dolore associato alla malattia coronarica o di infarto, che si verifica in genere nel torace, ma può irradiare fin nella zona della mascella. E’ per questo che un qualunque sintomo, compreso il dolore alla mascella, non va trascurato. Ma di quali altre patologie può essere il campanello d’allarme?
Cause del dolore alla mandibola
- Difetto articolazione temporo-mandibolare
- Ascesso ai denti
- Artrite
- Infarto o altri disturbi cardiaci
- Cefalea/emicrania
- Cisti
- Otite media (infezione dell’orecchio)
- Frattura dell’osso
- Infezione del seno nasale
- Bruxismo (abitudine involontaria di digrignare i denti)
- Nevralgia del trigemino
- Trauma
- Errata postura
Farmaci per il dolore alla mandibola
In genere i farmaci utilizzati in questi casi sono gli antidolorifici come il paracetamolo, l’aspirina (acido acetilsalicilico), l’ibuprofene ed altri medicinali da banco. Nonostante siano di uso comune va sempre consultato un medico, soprattutto se il dolore persiste per più di 48 ore nonostante l’assunzione del farmaco, e se è ricorrente: è sempre fondamentale risalire alla causa di un sintomo e provvedere alla cura, che può evitare gli effetti collaterali a lungo termine di queste terapie e soprattutto può individuare serie problematiche come una malattia cardiaca o un tumore.
Foto Thinkstock
Fonte: Medicine.net