Gli italiani consumano molti medicinali per curare le proprie patologie. Che siano dovute ad una disattenzione generale verso la salute, ad una causa genetica o relativa a particolari fattori come l’invecchiamento, gli italiani ricorrono in maniera molti ampia ai farmaci. Ma pur salendo le prescrizioni, il rapporto dell’Osmed di questo anno ci illustra che la spesa sanitaria a carico dello stato sia scesa sensibilmente.
Nei primi nove mesi del 2011 infatti, la spesa farmaceutica di classe A-SSN, e quindi interamente coperta dal sistema sanitario nazionale, è stata di circa 9.370 milioni di euro pari in pratica a circa 154,6 euro a persona. Si tratta di calo rispetto ai precedenti, con una riduzione del 3,7% rispetto allo stesso periodo preso in considerazione nel 2010.
Il rapporto sottolinea come siano state prescritte, nonostante questo calo, 965 dosi circa di medicinali rispetto alle 954,2 dell’anno precedente per ogni mille abitanti. Un incremento pari al 1,2% rispetto alla precedente misurazione ed un aumento sensibile rispetto alle cifre dell’anno 2000 che parlano di 580 dosi di farmaco ogni mille abitanti.
Entrando in un discorso meramente tecnico relativo al rapporto Osmed, nelle principali componenti della spesa prese in considerazione ( e quindi effetto, quantità, prezzi e mix, n.d.r.) è stata rilevata una ascesa dei farmaci prescritti pari all’1%, una diminuzione più che sensibile dei prezzi, calati del 5,2% e nessuna variazione delle prescrizioni rispetto a farmaci più costosi.
Ancora una volta, come ogni anno, ad essere più “richiesti” sono i medicinali adibiti alla cura dell’apparato cardiovascolare, sia come spesa pari al 36% del totale, sia parlando di singole dosi. La percentuale di “dosi” elargite dal Sistema Sanitario Nazionale si staglia infatti intorno al 47%. Di seguito giungono i farmaci relativi all’apparato gastrointestinale e al metabolismo: questa categoria, illustra il rapporto, è quella che ha subito il maggiore incremento di prescrizioni mediche rispetto allo scorso anno.
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