L’ascesso della ghiandola di Bartolini, anche conosciuta come bartolinite, e si tratta di una particolare infiammazione che interessa gli organi genitali esterni femminili. Si manifesta in seguito ad un’infezione o di un’irritazione locale, che consente ai germi di entrare nel dotto escretore della ghiandola di Bartolini e di ostruirlo, provocando il pus.
L’ascesso della ghiandola di Bartolini è spesso legata ad indumenti troppo stretti o che impediscono la respirazione locale, come i jeans attillati, o i collant. Lo sfregamento degli indumenti sulla pelle, infatti, può provocare irritazioni locali o sviluppare germi. Attenzione anche alla biancheria troppo aderente, che può alterare le normali possibilità circolatorie dell’organismo, favorendo così lo sviluppo di batteri. Anche gli alimenti troppo ricchi di carboidrati possono contribuire al ripresentarsi degli episodi.
Cura dell’ascesso della ghiandola di Bartolini con i farmaci
Per evitare la comparsa di questo disturbo, chiaramente, è utile rispettare le principali norme igieniche e seguire un’accurata e quotidiana pulizia locale. La cura a base di farmaci, consiste nella somministrazione di antibiotici e antinfiammatori. Se si forma un ascesso o è presente una cisti, è necessario un piccolo intervento chirurgico, della durata di circa 2 minuti e senza anestesia, per far uscire il pus.
Cura dell’ascesso della ghiandola di Bartolini con l’omeopatia
Mercurius solubilis 15 CH o 30 CH e belladonna 5 CH: si prendono 3 granuli di uno e 3 granuli dell’altro anche ogni 30-40 minuti fino a che il fastidio non inizia a diminuire. A quel punto, si riduce anche la frequenza di assunzione e si porta a conclusione il tutto arrivando nei giorni successivi a sole 2-3 assunzioni al giorno.
Thia e Conium maculatum: sono rimedi omeopatici che aiutano a ridurre il residuo indurimento della ghiandola, e che vanno usati dopo avere fermato il ripetersi delle forme infettive.
Cura dell’ascesso della ghiandola di Bartolini con la fitoterapia
Olio Essenziale di melaleuca: prenderne 4-5 gocce per 3-4 volte al giorno e la frequenza delle assunzioni deve andare a scalare progressivamente, nel volgere di 3-4 giorni con il miglioramento della situazione.
Anche gli oligoelementi possono essere particolarmente utili, in fase acuta va usato il rame, presente in composizioni come Oximix 1+, assumendone 2,5 ml in abbondante acqua o succo ogni 8 ore fino a risoluzione dell’ ascesso oppure utilizzare la associazione manganese rame zinco, allo stesso dosaggio.
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