L’anoressia nervosa fa parte dei disturbi del comportamento alimentare. Negli ultimi vent’anni s è notevolmente diffusa nei Paesi occidentali, e colpisce soprattutto le giovani donne tra i 13 e i 25 anni. Anoressia, letteralmente, significa mancanza di appetito, ma questo disturbo va ben oltre una semplice inappetenza, si tratta, infatti, di una vera e propria repulsione ossessiva verso il cibo.
Chi soffre di anoressia ha una percezione di sé e del proprio corpo del tutto distorta. La paura di ingrassare è così intensa, anche in condizioni di evidente sottopeso, che il risultato è il rifiuto del cibo, accompagnato spesso da un’estenuante attività fisica nel tentativo di bruciare calorie, e una grave perdita di peso (con conseguente deperimento). L’anoressico, per quanto si sforzi, difficilmente riesce a provare soddisfazione per il proprio aspetto fisico.
L’anoressia, anche se si focalizza sul cibo, è una malattia determinata da un disagio piscologico ed emotivo: conflitti interiori, carenze affettive, difficoltà nei rapporti sentimentali, delusioni in campo affettivo, sociale, scolastico o lavorativo, ecc. Il soggetto sente di non avere il controllo sulla propria vita e il controllo sul cibo è l’unico modo che riesce a vedere per affermare la propria volontà. Il non mangiare, infatti, crea l’illusione di non avere bisogno di nulla e di nessuno. Il cibo non ha soltanto un valore nutritivo, ma anche un significato simbolico. L’atto del mangiare esprime la relazione del proprio mondo interiore con quello esterno.
Anoressia nervosa: cause
- Fattori psicologici. La maggior parte dei ricercatori sono concordi nel ritenere che l’anoressia dipenda da fattori psicologici, tuttavia le cause possono variare da soggetto a soggetto, dalla difficoltà di riconoscere e accettare i cambiamenti fisiologici durante l’adolescenza al contesto familiare iperprotettivo e soffocante, dalla difficoltà ad essere accettati socialmente e nella propria famiglia alle situazioni particolarmente traumatiche (abusi sessuali, drammi familiari, ecc.). Anche l’influenza dei messaggi culturali, che esaltano la magrezza come canone estetico di bellezza, può avere effetti devastanti sulla psiche di un’adolescente.
- Predisposizione genetica. Alcuni studi hanno ipotizzato una componente genetica alla base di questa malattia. In particolare, sarebbero coinvolti 5 geni implicati nella regolazione dell’umore, nei centri della ricompensa e dell’appetito.
Anoressia nervosa: sintomi
- Malnutrizione
- Grave perdita di peso
- Disidratazione
- Danneggiamento di denti e gengive
- Eccessivo sforzo fisico
- Abuso di lassativi e diuretici
- Stipsi
- Anemia
- Irregolarità del battito cardiaco
- Danni al fegato e ai reni
- Fragilità ossea
- Perdita di capelli
- Amenorrea per almeno 3 mesi consecutivi
- Ulcere intestinali
- Insonnia cronica
- Ipotermia
- Emorragie interne
- Ghiandole ingrossate
- Depressione
- Sbalzi d’umore
- Scarsa autostima
- Disturbi della sessualità
- Senso di colpa
- Tendenza ai comportamenti maniacali
- Difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari
Anoressia nervosa: diagnosi e trattamento
L’anoressia è una malattia pericolosa e può portare a danni permanenti e persino alla morte, se non si interviene in modo tempestivo e adeguato. La spia più importante della malattia è senza dubbio il deperimento dovuto esclusivamente all’autodenutrizione. Per diagnosticare l’anoressia è necessario eseguire esami del sangue e delle urine, sia per escludere altre possibili cause della perdita di peso, che per individuare squilibri ormonali e carenze nutritive. Negli anoressici, infatti, è comune la carenza di zinco, oltre che di altri importanti sostanze quali acidi grassi e potassio.
Il trattamento richiede un approccio multidisciplinare, focalizzato sui bisogni medici, nutrizionali e psicologici. In alcuni casi, inoltre, è necessaria l’ospedalizzazione. Nonostante molti pazienti riescano a recuperare il quadro clinico con la terapia, la mortalità resta piuttosto elevata (10%), soprattutto a causa di complicazioni.
Anoressia nervosa: testimonianze
Una delle testimonianze forse più forti contro l’anoressia è stata quella della modella francese Isabelle Caro, che purtroppo non è riuscita a vincere la sua battaglia contro questa profonda malattia dell’anima, morta in un ospedale di Tokyo a causa di una polmonite. Isabelle aveva posato per una campagna molto contestata di Oliviero Toscani, dove appariva nuda, praticamente pelle e ossa. Pesava solo 31 chili ed era alta 164 cm. Isabelle Caro è stata coraggiosa nell’esporsi, segno della sua volontà di cambiare e di affrontare il suo malessere, ed è questa la speranza che ha lasciato, anche dopo la sua morte. L’anoressia è sì una malattia della mente, ma si può sconfiggere, come ha dimostrato Fabiola De Clercq, anoressica a sua volta, dopo aver vinto la sua battaglia ha fondato l’ABA, un’associazione per aiutare le persone affette dai disturbi alimentari più gravi.
Via|Orpha.Net; Photo Credits|ThinkStock