La stagione invernale è appena cominciata e molti ne approfittano per andare a sciare nelle varie località turistiche di montagna, ma attenzione agli incidenti. Ogni anno, infatti, gli infortuni sulle piste da sci sono più di 30 mila e più del 70% delle persone che subiscono un incidente riportano traumi che rendono necessario rivolgersi ad una struttura sanitaria.
Lo sci non va etichettato tout court come uno sport pericoloso, anche perché le statistiche dimostrano come il numero di decessi sia ben più alto all’interno delle mura domestiche. Tuttavia, è importante fare attenzione e prepararsi in modo adeguato, come consiglia anche il professor Sandro Rossetti, Primario del Reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Camillo di Roma.
Gli incidenti sugli sci più frequenti sono: distorsioni, contusioni, fratture, ferite e lussazioni. La distorsione, che è in assoluto la lesione più diffusa, riguarda principalmente il ginocchio. A causa delle cadute, infatti, le parti del corpo più colpite sono proprio gli arti inferiori (nel 52% dei casi). Le donne, inoltre, sono più esposte al rischio di distorsione (42,1%) rispetto agli uomini (23,7%). Diverso il discorso per gli snowboarder, che sono più soggetti a lesioni agli arti superiori (44%).
Chi va a sciare senza un minimo di allenamento, dunque, va incontro ad un’alta percentuale di possibilità di infortunio. Lo sci non va demonizzato, ma affrontato in modo responsabile. La protezione migliore è senza dubbio la preparazione muscolare. Poiché quando si scia la caviglia è bloccata all’interno dello scarpone bisogna allenare il quadricipite e il bicipite femorale, in modo da dare stabilità articolare al ginocchio, che diventa perno di rotazione.
L’altro incidente tipico dei frequentatori delle piste da sci è la lussazione della spalla. In questo caso l’esperto consiglia di rinforzare la muscolatura dedicando almeno 1 ora per un paio di settimane prima di partire al nuoto o alla palestra.
Photo Credit| Thinkstock