La sigaretta elettronica ha conquistato una folta schiera di fumatori, tanto i pentiti smaniosi di smettere, quanto quelli incalliti che vorrebbero farsi meno male. Secondo l’Iss (Istituto Superiore di Sanità), l’uso delle sigarette elettroniche può provocare la costrizione e l’infiammazione del sistema respiratorio, senza contare che presentano livelli di assunzione di nicotina per i quali non è possibile escludere rischi per la salute, in particolare per i giovani.
Nonostante i dubbi sulla pericolosità della sigaretta elettronica, non esistono regolamenti ufficiali e in assenza di restrizioni vige un po’ il fai da te, che genera non poco malcontento. Il pm Raffaele Guariniello, che sta portando avanti un’inchiesta sulla pericolosità del’e-fumo, ha intenzione di chiedere al Ministero della Salute di proibire l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali pubblici. Secondo il pubblico ministero, infatti, nell’articolo 51 della legge 3 del 2003 sul divieto di fumo non si cita espressamente il fumo di tabacco, quindi il divieto deve valere per tutte le sostanze.
Trenitalia, Alitalia e Ntv si sono già adeguate alla linea dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità): niente sigarette elettroniche su treni e aerei, ma nemmeno negli scali e nelle stazioni. Anche i cinema e diversi locali pubblici hanno iniziato ad adottare il divieto autonomamente per evitare liti tra gli spettatori/clienti. Ma il vapore elettronico fa male? È la cosiddetta domanda da 1 milione di dollari. Purtroppo, a questa domanda, non si può dare una risposta univoca, in quanto mancano ancora conferme scientifiche sulla sua sicurezza.
Le autorità sanitarie, dunque, si troveranno a decidere le sorti di un business, che, come spiega Massimiliano Mancini, il presidente della neonata Anafe (Associazione Nazionale Fumo Elettronico), già ora vale più 160 milioni di euro ed è destinato a crescere. Quando in ballo ci sono gli interessi economici, la verità stenta a sempre a venir fuori e personalmente sono dubbiosa. Sono dell’avviso che sarebbe meglio vietare l’uso della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, almeno fino a quando non sarà dimostrato in modo incontrovertibile che non è nociva per chi è esposto al vapore rilasciato.
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