Le allergie alimentari sono sempre più diffuse, anche nel nostro Paese. Rispetto a 10 anni fa, infatti, i casi sono notevolmente aumentati, soprattutto fra i bambini. Secondo le stime dell’EAACI (European Academy of Allergy and Clinical Immunology), in Europa sono 17milioni le persone che ne soffrono, di cui 2milioni sono italiani. L’incremento dei casi è testimoniato anche dall’aumento del numero dei ricoveri ospedalieri per gravi reazioni allergiche a cibi consumati.
Per prevenire le allergie e le intolleranze alimentari e rallentare anche la “corsa” di questo fenomeno nei prossimi anni, dall’EAACI arrivano finalmente le prime linee guida, rivolte non solo agli allergici, ma anche ai medici, alle donne in attesa e a tutti gli operatori del settore, dai produttori di materie prime ai ristoranti. Il documento è stato appena presentato a Milano, durante il World Allergy Asthma Congress che la Società europea ha organizzato assieme alla World Allergy Organization (WAO).
Come ha spiegato Maria Antonella Muraro, coordinatrice del Centro di riferimento regionale per lo studio e la cura delle allergie e intolleranze alimentari del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova:
Mancava fino a oggi un documento chiaro che dicesse chi deve fare che cosa per una gestione ottimale del problema allergie. Negli Stati Uniti, ad esempio, nel 2010 sono state emanate linee-guida analoghe, ma limitate a indicazioni sulla diagnosi e la terapia delle allergie alimentari: l’Europa è voluta andare oltre.
Per esempio, le nuove linee guida raccomandano corsi di addestramento per chi si occupa di ristorazione, con lo scopo di ridurre e gestire il rischio e le reazioni di shock anafilattico, anche negli spazi pubblici. Particolare attenzione, poi, è stata dedicata alle donne in gravidanza, che per la prima volta hanno indicazioni chiare e complete per la prevenzione delle allergie alimentari nei bambini. Le linee guida, inoltre, saranno consultabili pubblicamente sul sito web dell’EAACI e fino al 3 luglio sarà possibile commentare anche i contenuti.
Via| EAACI; Photo Credit| Thinkstock