Al contrario di quanto si è portati a credere, sedersi a tavola e gustare i cibi con calma, lentamente, dedicando il giusto tempo alla colazione, al pranzo e alla cena, non porta certo a consumare più cibo e quindi ad ingrassare. Tutt’altro, sembrerebbe che a minare la dieta e soprattutto la qualità del nostro regime alimentare sia proprio l’abitudine opposta: mangiare un panino al volo, in piedi, e magari di corsa, mentre si è ancora intenti a lavorare, studiare o leggere la posta al computer.
Niente di più deleterio per la nostra linea. Quando abbiamo poco tempo per scegliere i nostri cibi, ci buttiamo infatti sul già pronto, consumando spesso portate da fast food, incluse di patatine fritte e bibite gassate. O ancora pezzi di focaccia e pizzette ipercondite. L’associazione tra cibi spazzatura e la consuetudine di consumare i propri pasti senza sedersi e piuttosto sbrigativamente è stata individuata da una recente ricerca effettuata da un team di studiosi della University of Minnesota. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati dal Journal of the American Dietetic Association.
Gli studiosi hanno analizzato le abitudini alimentari di circa 1700 studenti dei college americani, scoprendo che il 35% degli uomini e il 42% delle donne non trovava il tempo di sedersi per pranzare, scegliendo come pasto la prima cosa che si trovavano davanti al fast food, spesso panini e bibite ricche di grassi saturi. Al contrario, chi pranzava e cenava con calma dava più importanza alla scelta di alimenti sani, consumando frutta e verdura ad ogni pasto. Come ha spiegato la stessa autrice dello studio, la Dr.ssa Nicole I. Larson:
Questi risultati suggeriscono che è importante prendersi il giusto tempo a pranzo e a cena, e magari mangiare insieme agli amici o ai familiari. Anche in una giornata fitta di impegni è bene trovare il momento di sedersi per i pasti e scegliere con cura ciò che si mangia. E se proprio non c’è tempo se non per un panino di corsa, niente cibo-spazzatura: meglio frutta, verdura, cereali integrali e latticini magri.
[Fonte: Agi Salute]