Il tanto desiderato iPad si è trasformato in un incubo per un povero ragazzino di undici anni finito in ospedale per via della sua allergia al nickel. Ignorava infatti che questo elemento facesse parte del materiali con i quali il tablet era stato costruito.
La tecnologia può fare anche passi da gigante come abbiamo notato sia effettivamente successo in questi ultimi anni, ma è necessario che sia anche in grado di indicare con precisione quali sono i materiali da essa utilizzati in modo tale da non mettere in pericolo coloro che si troveranno a fruirne. I fatti che vi stiamo per raccontare si sono svolti nel 2010 ma sono da poco tempo stati documentati sulla rivista di settore Pediatrics.
Il ragazzino vittima di questa disavventura è stato ricoverato in una clinica di San Diego, in California, a causa di un eritema sparso per tutto il corpo, del quale non si riusciva a venire a capo, e che stava creando diversi disturbi ed una pessima qualità della vita al ragazzo. Solo dopo delle analisi più approfondite ci si è resi conto che si trattava di allergia al nickel causata proprio da quell’iPad regalatogli dai genitori. E’ bastato aggiungere al tablet usato dall’undicenne una custodia protettiva per vedere il bambino americano migliorare sensibilmente e ristabilirsi.
Il ragazzo ovviamente ha rivisto le sue abitudini e la sua dieta in seguito all’incidente per evitare che l’allergia al nickel (scoperta proprio in quell’occasione, N.d.R.) potesse arrecargli ulteriori danni. Ribadiamo però la necessità di indicare, da parte delle aziende produttrici, il materiale utilizzato al fine di salvaguardare la salute dei compratori, i quali ignorano la composizione materiale dei loro acquisti e non possono in questo modo tutelarsi da reazioni allergiche o problemi similari. Circa il 25% della popolazione mondiale è allergica a questo metallo pesante. Dare loro modo di proteggere la loro salute non solo è auspicabile ma obbligatorio.
Photo Credit | Thinkstock