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Distributori di preservativi a scuola, l’iniziativa parte a Roma

All’inizio del nuovo anno scolastico nel settembre prossimo, gli studenti delle scuole superiori di Roma troveranno un nuovo compagno: il distributore automatico di preservativi. A deciderlo è stato il Consiglio provinciale della capitale che, con l’iniziativa dei giovani del Partito Democratico, ha stabilito a larga maggioranza di installare queste macchinette all’interno degli istituti.

La finalità è duplice. Prima di tutto, educare i giovani per far capire cos’è la sessualità, e per questo insieme a quest’iniziativa sarà affiancata una “campagna di informazione, prevenzione e sostegno alla ricerca nella lotta contro il diffondersi del virus hiv e della altre malattie a trasmissione sessuale”; e poi servirà per combattere la problematica molto presente durante l’adolescenza, e cioè la vergogna, la quale spesso non permette ai giovanissimi di recarsi in farmacia per acquistare i contraccettivi.

L’iniziativa è stata accolta con favore dal presidente della provincia Nicola Zingaretti, favorevole alle politiche giovanili, e dal viceministro alla salute Ferruccio Fazio, il quale ha affermato che:

tutti i metodi per combattere l’Aids sono utili.

Infatti l’idea che ha guidato quest’iniziativa viene proprio pochi giorni dopo la diffusione nazionale dei dati sull’incidenza in Italia dell’Aids, secondo i quali esso ha ripreso a diffondersi. Bisogna insegnare già nelle scuole cosa significa fare sesso protetto, e perché farlo. Ma siccome i professori non ne possono parlare, bisogna trovare un altro metodo, e questo si spera sia efficace.

Contro l’iniziativa invece ci sono i cattolici (ed è normale visto che sono contro il profilattico), ma anche le associazioni dei genitori ed anche alcuni gruppi studenteschi. Secondo queste ultime due categorie, è inutile mettere nelle scuole un distributore, perché da solo non è sufficiente ad arginare il problema, ma c’è bisogno anche di una campagna di informazione massiccia. Se poi una persona è davvero convinta di voler usare qualche tipo di contraccettivo, la va a comprare in farmacia.

Tutte le opinioni sono rispettabili, ma in realtà se quest’iniziativa, tra lo scandalo del pensiero clericale italiano, dovesse riuscire a salvare anche una sola persona da qualche malattia sessualmente trasmissibile, o dovesse evitare anche una sola gravidanza indesiderata, sarebbe la benvenuta.