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Farmaci on line, i carabinieri sventano traffico illecito

Farmaci dopanti e contraffatti. Erano queste le sostanze illecite che circolavano liberamente in tutto il mondo e che trovavano come mercato principale internet. Il nucleo operativo dei Nas questa mattina ha però interrotto tutto con 4 ordinanze di custodia cautelare e 40 decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania.

L’operazione, denominata “Farmastore”, ha rilevato che alcuni prodotti tra i più diffusi online come quelli che rientrano nella sfera sessuale come Viagra, Cialis e Levita, erano contraffatti. Non venivano fabbricati infatti negli stabilimenti autorizzati, ma in alcuni laboratori dell’India e dell’Est Europa che non avevano ottenuto la licenza, i quali”tagliavano” la composizione originale dei farmaci con altre sostanze come il solfato di calcio. In pratica chi acquistava queste pillole stava assumendo del comunissimo gesso.

Le compravendite, hanno accertato le forze dell’ordine, arrivavano a toccare i picchi attraverso i social network, in particolare Facebook ed Msn, dove le organizzazioni criminali raggiungevano molto facilmente i più giovani con cui, attraverso una falsa richiesta di amicizia, stipulavano accordi spesso illegali. La maggior parte degli acquisti in Italia avvenivano nelle regioni dell’Emilia Romagna e della Lombardia, ma toccavano più o meno l’intero territorio nazionale.

I prodotti erano considerati illegali dunque non solo perché violavano i diritti e i brevetti, ma soprattutto perché mettevano in pericolo la salute dei clienti stessi, specialmente quando si trattava di sostanze dopanti (anabolizzanti) o di farmaci contro determinate malattie come l’influenza suina. E’ proprio per acquistare fantomatici medicinali miracolosi che promettevano di curare la malattia che questo picco di acquisti via internet si è registrato, ed ha attirato l’attenzione degli investigatori. Per completare l’indagine ci è voluto un anno perché il traffico di acquisti di medicinali on line, compreso quello legale, è molto alto nel nostro Paese. L’Italia infatti è il secondo acquirente europeo di questo mercato, dopo la Germania, ed è tra le prime posizioni nel mondo.

[Fonte: Ansa]