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Giornata Mondiale dei Fisioterapisti, attenzione ai falsi professionisti

 Non di rado, purtroppo, le cronache ci riportano notizia di falsi medici e falsi professionisti che esercitano la professione senza possederne i titoli. Una di quelle più inficiate da questo problema è senza dubbio la categoria dei fisioterapisti. E’ in corso, in occasione della Giornata mondiale della Fisioterapia che si terrà domani 8 settembre, una settimana di sensibilizzazione organizzata dall’Aifi, l’associazione italiana fisioterapisti.

Occuparsi della muscolatura delle persone, della loro capacità di deambulazione non è un gioco. Si tratta di una attività che necessita di personale preparato ed adeguato. “Giù” le mani è una campagna che tende a sottolineare in maniera adeguata quanto sia importante che a manipolare il corpo umano a livello terapeutico sia qualcuno preparato specificatamente per tale compito. Soprattutto se si parla di riabilitazione, la professionalità e la preparazione diventano ancor più importanti al fine di non cancellare le possibilità di guarigione di un paziente.

L’Italia purtroppo soffre di questa piaga in modo incontrovertibile. I fisioterapisti abusivi nel nostro paese sono circa 100mila, esattamente il doppio di quelli reali, pari a 50mila. Ed il dramma non risiede solamente nel fatto che i veri professionisti si trovino  “superati” da dei ciarlatani, ma soprattutto nelle condizioni nelle quali i pazienti che hanno bisogno di un serio intervento riabilitativo possano trovarsi dopo che una persona impreparata abbia messo loro “le mani addosso”.

E’ proprio per questo motivo che l’Aifi ha deciso di promuovere questa settimana di sensibilizzazione, dal 5 al 9 settembre: un modo semplice ed efficace per informare contemporaneamente operatori del settore e pazienti, dando loro delle linee guida per riconoscere i falsi professionisti e quindi tutelarsi da episodi di malasanità.

Questi i 4 consigli fondamentali da seguire per riconoscere se il proprio fisioterapista sia un professionista accreditato:

  • Verificare che il titolo di laurea sia stato rilasciato dall’Università Italiana e, in caso di titolo estero, che abbia ottenuto il riconoscimento dal Ministero della Salute;
  •  Verificare l’iscrizione ad una delle associazioni rappresentative dei fisioterapisti, definite per decreto ministeriale;
  • Verificare se, durante la visita fisioterapica, è richiesta la visione della documentazione clinica esistente;
  • Chiedere sempre il rilascio della corrispondente ricevuta fiscale, in caso di libero professionista.

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