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Come scegliere il chirurgo plastico: il decalogo

 Di certo l’estate non è la stagione giusta per rivolgersi al chirurgo plastico, ma è sicuramente quella in cui si matura maggiormente il desiderio di farlo: la prova costume non sembra essere superata totalmente nonostante gli sforzi e per il prossimo anno l’unica soluzione sembra essere quella drastica e decisiva della chirurgia plastica estetica. Alzare i glutei, rimodellare il seno, togliere le borse sotto agli occhi, eliminare la cellulite o rifarsi il naso, può diventare però un incubo se non ci si affida alle mani giuste, quelle di un chirurgo plastico esperto e che usi tecniche, mezzi e trattamenti autorizzati dalla legge. Ma come fare ad orientarsi, a capire se lo specialista a cui abbiamo intenzione di  rivolgerci è quello giusto?

Ad aiutare i pazienti a preservare la salute dai rischi, arriva l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) con un vademecum, o meglio un decalogo per orientarsi nella scelta del giusto professionista. Eccolo:

  1. Verificare le credenziali del chirurgo plastico. A praticare la chirurgia plastica in Italia almeno 5.000 medici, ma gli unici di cui ci si può fidare sono quelli con specializzazione universitaria in chirurgia  plastica ricostruttiva ed estetica o che praticano tale attività da almeno 5 anni. In alternativa ci si può fidare di chi pratica la professione in un ospedale o in una clinica universitaria, ma per semplificare le cose basta controllare l’accreditamento (iscrizione) nelle due società scientifiche italiane, Sicpre e Aicpe.
  2. Informarsi sulla struttura dove vengono eseguiti gli interventi chirurgici. Devono essere strutture sanitarie autorizzate. In alcune regioni è possibile consultare un elenco pubblico di tutte le strutture.
  3. Informarsi sui materiali utilizzati: è un diritto del paziente sapere in anticipo e con certezza quali fillers o protesi verranno impiantate, con tanto di etichetta identificativa del prodotto. Il medico non può negare queste informazioni e se vi invita a soprassedere e a stare tranquilli, potrebbe non essere lo specialista che fa per voi.
  4. Leggere con attenzione il consenso informato e farsi chiarire tutti i dubbi prima di firmare.
  5. Verificare il preventivo delle spese mediche e la presenza di eventuali spese aggiuntive.
  6. Ricordare che la qualità ha un prezzo: ndr chiaramente è un’associazione di chirurghi plastici a dirlo, ma non per questo occorre fidarsi di chi promette lo stesso intervento chirurgico a prezzi stracciati. Ragionate in modo contrario, non fidatevi di prezzi troppo concorrenziali, il risparmio potrebbe essere nella qualità dei materiali ad esempio.
  7. Informarsi sull’equipe chirurgica ed in primis sulla figura dell’anestesista.
  8. La prima visita gratuita: va bene, ma non fidarsi se è troppo rapida. Questa infatti deve essere esplicativa di tutti gli aspetti che riguardano l’intervento richiesto, dai costi ai rischi, ai dubbi fino alle aspettative e ai risultati possibili.
  9. Vedere le immagini del prima e dopo intervento chirurgico. Attenzione vi sono programmi al computer comunemente in uso che elaborano delle immagini, ma il risultato vero sarà quello dell’intervento, che non si può stabilire a priori. Inoltre molti chirurghi fanno vedere i risultati avuti con altri pazienti: tenete presente che vi illustreranno sempre i casi migliori. Insomma non fidatevi di chi vi promette miracoli.
  10. Citiamo le parole di Mario Pelle Ceravolo, vice presidente di Aicpe:

“quando si sceglie un chirurgo bisogna valutare, oltre a titoli ed esperienza, anche la personalità, il senso di responsabilità, l’onestà intellettuale e quelle caratteristiche umane istintivamente deducibili dal contatto personale che un vero professionista dovrebbe avere. Un buon feeling fra medico e paziente è un requisito indispensabile per l’instaurarsi di un rapporto valido, capace di dare soddisfazioni reciproche”.

Per vedere se il vostro chirurgo plastico prescelto è iscritto alle associazioni di professionisti di cui sopra, basta visitarne i siti: Aicpe e Sicpre.

Foto: Thinkstock