I due fattori più importanti nella selezione dei pazienti per la chirurgia correttiva della testa e del collo sono: l’accurata valutazione delle alterazioni obiettive e delle condizioni emotive del paziente. Il risultato positivo dipende sia da questo studio globale pre-operatorio, sia dell’intervento in sé. La blefaroplastica o tecnica chirurgica correttiva delle palpebre è un intervento per correggere borse palpebrali ed eventuali ptosi cutanee.
Si esegue in anestesia locale o in anestesia generale, in presenza costante di anestesista, sempre con esami clinici che testimoniano un buono stato di salute. Il disegno delle incisioni, eseguite per correggere le borse palpebrali e la ptosi secondaria, deve prendere in considerazione vari fattori morfologici che possono essere considerati entità separate, in quanto costituiscono deformità complesse che nascondono la forma e la bellezza naturale dell’occhio.
Alcuni fattori che devono essere considerati sono:
- entità della ptosi del sopracciglio;
- quantità di cute in eccesso a carico della palpebra superiore;
- quantità di tessuto orbitale protendente in corrispondenza della palpebra superiore specie nell’angolo mediale;
- quantità di cute in eccesso della palpebra inferiore;
- quantità e distribuzione delle raccolte di tessuto adiposo nella palpebra inferiore;
In ciascun paziente questa alterazioni sono presenti in varie combinazioni, quindi è importante analizzare e definire il ruolo di ciascun fattore per poter variare in modo appropriato la tecnica operatoria. Al paziente verranno tolti i punti dopo 3 giorni. Il trucco potrà essere applicato dopo 15 giorni, non avrà alcuna medicazione fissa, ma dovrà fare soltanto impacchi con soluzione fisiologica fredda. Oltre alla tecnica classica con le 2 incisioni, 1 per la palpebra superiore ed 1 per la palpebra inferiore, vi è una tecnica trascongiuntivale che si utilizza soprattutto nel soggetto giovane affetto da ptosi palpebrale ereditaria.