Un prodotto sbiancante ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: l’assenza completa di effetti collaterali, una elevata efficacia di azione, una azione nel più breve tempo possibile, una necessità di collaborazione del paziente bassa, una relativa facilità di applicazione, un effetto più o meno duraturo, dei costi contenuti. Nella realtà le cose si presentano in modo leggermente diverso, con risultati più o meno efficaci a secondo del tipo di approccio individuato per risolvere il problema.
Le caratteristiche dei sistemi “fai da te” sono più o meno le seguenti: non richiedono la supervisione di un medico dentista, non hanno un’elevata percentuale di perossido di idrogeno, i sistemi di applicazione sono standard e non anatomicamente personalizzati per l’utente, l’efficacia di sbiancamento è minore mentre il tempo necessario per lo sbiancamento è maggiore, la durata di efficacia è di circa un anno ma i costi sono inferiori.
Un primo sistema “fai da te” è costituito dalle gomme da masticare sbiancanti. Un secondo sistema è costituito dai dentifrici, i quali contengono generalmente o sostanze abrasive (come il bicarbonato di sodio, la silice, il fosfato tricalcico, ecc.) che sono capaci di asportare le macchie esterne, o sostanze sbiancanti (come il tripolifosfato di sodio, il monofluorofosfato di sodio, ecc), che agiscono chimicamente sulle macchie dei denti.
Un terzo approccio è costituito dai gel sbiancanti, che si applicano sui denti mediante strisce di materiale acrilico, di spessore di circa 0,2 mm. Il gel adesivo contiene perossido di idrogeno al 6%. L’applicazione tipica è per 2 settimana, 2 volte al giorno per mezz’ora e i risultati durano un anno circa. Lo svantaggio di questo metodo è legato alla possibilità che alcuni pazienti subiscano alcuni effetti collaterali tra i quali ipersensibilità dentale e dolore.
Il massimo effetto sbiancante raggiungibile è di 4-6 tonalità. Una variante di questo sistema è caratterizzata dall’uso di applicatori, tipo bastoncini con all’estremità del cotone o un pennellino, però il risultato è peggiore, in quanto si può raggiungere solo 2 tonalità e per una durata dimezzata rispetto al precedente approccio. Diversa metodologia è invece riservata ai sistemi sbiancanti professionali, i quali sono caratterizzati dalla supervisione continua del medico dentista, da elevate percentuali di perossido di idrogeno, con punte del 35%, dalla garanzia di raggiungere fino a 15 tonalità in un tempo di applicazione minore e per una durata fino a 5 anni.
Lo svantaggio è caratterizzato dalla minore versatilità della soluzione e dall’aumento dei costi di applicazione. Tra i sistemi professionali è possibile distinguere quelli del tipo At-home bleaching e quelli In-office bleaching dello studio odontoiatrico, con risparmio di tempo e di lavoro del dentista. Inoltre di solito gli effetti collaterali sono ridotti al minimo e i costi di applicazione sono comunque accettabili. Lo svantaggio è che il tempo necessario per completare lo sbiancamento è maggiore di quello della tecnica in-Office.