Il trattamento in versione spray è l’internet della cosmetica: velocissimo, non richiede il contatto fisico. Ed è idealmente la rivincita di Eric Rotheim, l’ingegnere norvegese che nel 1931 brevettò la prima bottiglietta spray accolta con distaccata indifferenza. E pensare che oggi ci si spruzza di tutto: dagli oli per cucinare ai farmaci, passando, appunto, per i cosmetici. In questo campo il vago rappresenta un gesto rapido oltre che un formato ideale per i prodotti più delicati che non hanno bisogno di essere strofinati per essere assorbiti.
L’azienda svizzera Givaudan per esempio sta per lanciare sul mercato un prodotto per bilanciare l’acidità della pelle a base di yogurt disidratato. Si chiama Yogurtene Balance Powder e grazie all’erogazione spray, si deposita in modo uniforme senza essere contaminato dalle mani. Un discorso analogo vale per le acque arricchite di attivi, realizzate per soddisfare il desiderio “bio“.
Sanoflore ha creato Acqua Floreale di Fiori d’Arancio Bio. «E’ ottenuta dal naturale processo di distillazione dei fiori, non è diluita e non contiene profumi di sintesi», spiega Silvia Ambrogio, responsabile della formazione. «L’acqua si può utilizzare come tonico per ripristinare l’acidità della pelle o come base per altri trattamenti».
Analoga cura da parte della linea Care by Stella McCartney: gli attivi sono biologici e rappresentano il cuore rivitalizzante della Eau Fioraie Tonifiante che con estratti antiossidanti di tè verde e tiglio è indicata per proteggere e rinforzare l’azione idratante dei trattamenti.