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Gel piastrinico contro le rughe, funziona?

 Gel piastrinici efficaci contro le rughe? Sembrerebbe proprio di no. O meglio, per entrare nello specifico non vi è nessuna prova scientifica, al momento, che sancisca l’efficacia clinica dell’uso di emocomponenti in questa branca della medicina. A sancirlo è la SIMTI, Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia, mettendo  un freno agli entusiasmi degli amanti dei ritocchi facili e veloci.

Il concentrato piastrinico, ovvero il plasma ricco di piastrine per uso non trasfusionale, viene da diversi anni utilizzato e con successo, per rigenerare tessuti danneggiati, soprattutto in alcune branche mediche come la chirurgia ortopedica, quella maxillo facciale e odontostomatologica e spesso anche in oculistica ed in dermatologia, dove viene usata nell’ambito della cura delle ulcere cutanee di tipo cronico.

Di recente questo metodo ha iniziato ad essere sfruttato anche nella medicina estetica e nella chirurgia plastica, in particolare nella cura delle cicatrici da ustione in concomitanza con altre tecniche ricostruttive, ma anche più prosaicamente per spianare le rughe. Un ambito nel quale in molti si sono detti scettici del risultato, fino a spingere la SIMTI a mettere il punto sulla questione che commenta attraverso uno dei suoi iscritti, il dott. Giuseppe Aprili:

In quest’ambito allo stato attuale i contributi scientifici a supporto non presentano ancora le caratteristiche metodologiche indispensabili per definire compiutamente l’efficacia clinica dei trattamenti effettuati. In particolare, non vi è ancora un consenso definito su tipologia e standard di prodotto, modalità di applicazione, e frequenza di effetti collaterali ed eventi avversi.

Insomma, l’utilizzo dei gel piastrinici deve essere inteso ancora come in fase sperimentale e proprio per questo deve essere effettuato dai pazienti solo nelle strutture dove vi sia presente un’autorizzazione specifica in tal senso da parte dell’autorità sanitaria competente. Conclude il luminare:

E’ sempre importante che il paziente legga con attenzione quanto indicato nella dichiarazione di consenso informato che gli viene obbligatoriamente proposta prima che si sottoponga a un atto medico.

SIMTI – Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia