In questo periodo dell’anno è facile sentirsi stanchi e senza energie, a causa del cambio di stagione, ma anche della pressione arteriosa, che con l’avvicinarsi dell’estate tende ad abbassarsi ulteriormente. Sembra, tuttavia, che il succo di barbabietola sia un prezioso alleato contro l’astenia e il merito sarebbe tutto dei nitrati.
Secondo uno studio condotto di recente dall’Università di Dexter, inoltre, il succo di barbabietola, oltre che essere un eccezionale anti-fatica naturale, sarebbe addirittura una sorta di doping naturale in grado di migliorare considerevolmente le prestazioni fisiche.
La barbabietola rossa, infatti, è una vera miniera di Sali minerali, quali potassio, calcio, sodio, ferro e fosforo, è ricca anche di antociani, preziosi antiossidanti, vitamine B1, B2 e B3, e la vitamina C. Grazie alle sue ottime proprietà rimineralizzanti è particolarmente indicata per chi soffre di anemia e per i bambini e gli anziani deboli.
I ricercatori, infatti, hanno scoperto come lo sforzo richiesto ad una persona anziana durante una passeggiata, grazie al succo di barbabietola, si fosse ridotto del 12%. Gli esperti, hanno coinvolto anche un gruppo di ciclisti, che hanno condotto diverse prove di velocità dopo aver bevuto mezzo litro di succo di barbabietola con e senza nitrati.
Dai risultati ottenuti, è emerso come le prestazioni atletiche, con il succo di barbabietola non filtrato, fossero decisamente migliorate, inoltre, i ciclisti hanno riferito una minore stanchezza.
Come ha spiegato il professor Andrew Jones sulle pagine del Journal of Applied Physiology:
I nitrati aiutano il cuore e i muscoli a lavorare meglio. Ciò è valido non solo per gli atleti professionisti ma per chiunque voglia migliorare le proprie prestazioni fisiche. Inoltre questi risultati mostrano un miglioramento in termini di prestazioni che, a livello agonistico, potrebbero fare la differenza.
Se questo è valido per gli atleti, che si sottopongono a sforzi fisici molto intensi, a maggior ragione lo è per le persone anziane, con l’avanzare dell’età, infatti, la quantità di ossigeno tende a diminuire.
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