Contro le infezioni della bocca, come la Candida albicans e la Candida glabrata che, ancora oggi, risultano difficili da trattare, potrebbe essere utile l’impiego di nanoparticelle di argento. A sostenerlo è uno studio condotto da un team di ricercatori portoghesi della Università di Minho. I risultati sono stati pubblicati su “Letters in Applied Microbiology”.
L’attenzione degli esperti si è focalizzata su 2 delle infezioni fungine più comuni, la Candida albicans e la Candida glabrata, che affliggono la bocca di molte persone e risultano pericolose in particolare per le persone che soffrono di immunodepressione. Una delle manifestazioni tipiche di questo genere d’infezione è la stomatite, una condizione dolorosa e invalidante, caratterizzata da placche all’interno del cavo orale.
Gli studiosi hanno testato diverse misure e concentrazioni di nanoparticelle d’argento per valutare in che misura potessero essere più efficaci. Dai risultati è emerso come fossero in grado di uccidere i lieviti a prescindere dalla dimensione. L’azione antibatterica dell’argento è riconosciuta oramai da tempo, tanto che in commercio si possono trovare diversi prodotti che lo utilizzano.
Tuttavia, va ricordato che l’utilizzo dell’argento, usato in passato per curare moltissime patologie grazie al suo potere disinfettante e antibatterico, poi probito sul finire del Novecento dalla FDA per i suoi effetti tossici e sostituito dall’argento colloidale, può provocare argiria, una colorazione bluastra della pelle irreversibile e non curabile.
Chiaramente, saranno necessari ulteriori studi clinici che dimostrino la validità e la non pericolosità delle nanoparticelle nell’uomo, ma fino a quel momento, il consiglio è quello di essere prudenti. Inoltre, essendoci in commercio numerose alternative, sarebbe meglio non abusare dell’argento colloidale, ormai utilizzato esclusivamente in alcuni prodotti da medicazione cutanea. Senza contare i numerosi rimedi omeopatici e naturali, dal lievito di birra, all’estratto di semi di pompelmo, un antimicotico e funghicida eccezionale, passando per la più comune propoli, dalle proprietà batteriostatiche, disinfettanti e antimicotiche.
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